Vincitore di sei Tony Awards, tra cui Best Musical 2017, Dear Evan Hansen ha rispettato le altissime aspettative. Musiche e liriche di Benj Pasek e Justin Paul, libretto di Steven Levenson. Il tutto diretto magistralmente da Michael Greif, coreografato da Denny Mefford e con la direzione musicale di Alex Lacamoire. Il musical racconta le vicende di Evan, adolescente emarginato che soffre di fobia sociale. Per un insieme di coincidenze si trova a fingere di essere l’unico vero amico di Connor, un ragazzo della sua stessa scuola che si suicida. Per mantenere i contatti con i genitori di Connor e la sorella Zoe (di cui è da sempre innamorato) porta avanti la sua bugia venendone inevitabilmente travolto. Contemporaneamente però inizia a far riflettere studenti e genitori sul tema della depressione giovanile e dell’importanza di avere un gruppo di sostegno tra coetanei.
Il debutto avvenne all’Arena Stage di Washington il 10 luglio 2015 e il cast era composto da Ben Platt (Evan), Rachel Bay Jones (Heidi), Jennifer Laura Thompson (Cynthia), Michael Park (Larry), Mike Faist (Connor), Laura Dreyfuss (Zoe), Alexis Molnar (Alana) e Will Roland (Jared). L’anno dopo riuscirono a debuttare off-Broadway al Second Stage Theatre riscuotendo un grandissimo successo e ottenendo finalmente un posto nell’olimpo di Broadway. Qui Dear Evan Hansen vince sei Tony Awards come miglio musical, miglior libretto, miglior colonna sonora, miglior attore protagonista (Ben Platt), miglior attrice non protagonista (Rachel Bay Jones) e miglior orchestra.
Stasera nei panni del protagonista Evan Hansen troviamo uno strabiliante Stephen Christopher Anthony che fin da subito fa capire al pubblico che non ha nulla da invidiare al predecessore. Emoziona tutti con la sua “Waving through a window” che non manca di essere ricompensata da una standing ovation. Attorialmente il ragazzo è veramente credibile, toccando il suo apice durante il discorso sulla solitudine che diventerà poi virale. Lisa Brescia e Mallory Bechtel rispettivamente nei ruoli di Heidi Hansen e Zoe Murphy portano a casa una splendida interpretazione con una vocalità veramente impeccabile. Impossibile poi non complimentarsi con Evan e con tutto l’ensamble per la chiusura del primo atto da brividi sotto le note di “You will be found”.
La scenografia è molto essenziale, arricchita soltanto dalla proiezione di video alle spalle del cast. Una scelta molto funzionale ed efficace che rende tutto lo spettacolo ancora più incisivo, in particolare alcune scene come quella in cui il discorso di Evan viene ripreso e diventa immediatamente virale.
Le coreografie sono praticamente inesistenti, ma i movimenti coreografici risultano indispensabili e appaiono ben fatti e di grande impatto.
Uno spettacolo a dir poco emozionante, paragonabile per intensità e tipologia di argomenti trattati a Next to Normal. È uno di quei musical che dovrebbe poter fare il giro del mondo ed essere visto da tutti, specialmente dai ragazzi nelle scuole. Chi avrà il coraggio di portarlo in Italia? Forse Marco Iacomelli?
Ascolta qui Waving through a window – Original Broadway Cast Recording e tutti gli altri brani!
Bravo Luca!!!
Ben scritto. Mi hai fatto venir voglia di vedere lo spettacolo.
Appena qualcuno lo “trasportera in Italia lo andrò a vedere.
Complimenti davvero per la recensione!