Dear Evan Hansen, una storia attuale anche ai tempi della Dad

Dear Evan Hansen ci racconta una storia oggi più che mai attuale, nell’epoca della Dad

Mai come in questi lunghi mesi in cui i ragazzi delle scuole superiori, soprattutto loro, ma anche le ultime classi della secondaria, hanno vissuto molta scuola dietro ad uno schermo, Dear Evan Hansen è una storia attuale.

Il musical, con musiche e parole di Benj Pasek e Justin Paul e libretto di Steven Levenson ha debuttato a Washington nel 2015 e a Broadway nel dicembre 2016.

E’ la storia di un adolescente, Evan Hansen, che soffre di fobia sociale.

Su consiglio del suo terapeuta si scrive una lettera indirizzata a se stesso, nel tentativo di raccontarsi, di provare a mettere, nero su bianco, la difficile situazione che sta vivendo. Per un equivoco, verrà scambiata per il saluto di addio lasciato da Connor, un coetaneo che si è suicidato. Evan si ritrova quindi, suo malgrado, coinvolto nella morte del compagno di scuola e del dolore della sua famiglia. Nel tentare di lenire la sofferenza per un gesto tanto estremo, tra bugie e stratagemmi, riuscirà affrontare anche il suo disagio e la delicata tematica della depressione adolescenziale.

Una storia ben raccontata e di grande valore sociale che ha vinto, nel 2017, il Tony Award come miglior musical.
Official Broadway Posters Dear Evan Hansen Musical poster – direction  Broadway theatre poster 35,6 x 55,9 cm: Amazon.it: Casa e cucina

Ansia, stress emotivi, malessere, disturbi del sonno sono disturbi che, leggiamo sui media, stanno aumentando tra gli adolescenti, complici il lockdown, la scuola a distanza e la mancanza di ogni attività sportiva e sociale. Disagi importanti che possono portare a forme di depressione e fobie serie. Iniziano con l’apatia, poi con una tristezza cronica e nessuna voglia di agire.

Se ne è parlato molto in questi mesi, puntando il dito sulla Dad.

Perchè se la scuola in presenza è per i più piccoli, i ragazzi delle superiori hanno pagato il prezzo più alto di questa pandemia. Sono stati “sacrificati” gli adolescenti perchè hanno un’età che permetterebbe loro di poter stare a casa da soli (ovviamente un bambino piccolo deve essere sorvegliato da un adulto) e gestirsi le lezioni a distanza, attraverso la scuola digitale proposta dagli insegnanti. La “famosa” Dad (Didattica a distanza) che in alcune scuole ha funzionato, in altre è stata deficitaria, in tutte ha creato ovviamente la mancanza di contatto e di interazione con l’altro.

Sebbene la paura per la salute e il rispetto delle regole propendano per questa soluzione, certamente l’isolamento ha messo i ragazzi in crisi, più di quella “normale” turbolenza che si scatena alla loro età. E’ venuto a mancare lo scambio interpersonale e la relazione con l’altro, quella fatta di sguardi vividi, di presenza, di insicurezza, di felicità improvvise, di mani che sudano e di cuori che pulsano.

Senza entrare nel merito delle questioni didattiche, Dad sì o no, il musical Dear Evan Hanser ci racconta le paure che gli adolescenti possono vivere, in una fase così difficile qual è il periodo della vita che stanno affrontando, oggi più che mai esplose e amplificate dall’isolamento.

“Amano il lusso, hanno cattive maniere, disprezzano l’autorità”.

E’ una frase di Socrate che descriveva così gli adolescenti, più di duemila anni fa.

Gli adolescenti sono nella fase della vita in cui devono proiettarsi con il mondo esterno e misurarsi con gli altri. La paura di non farcela, il desiderio di essere accettati, di far parte di un gruppo, essere ascoltati, ribellarsi: queste tappe della vita nascondono da sempre altrettante fragilità che possono sfociare in problematiche importanti.

Parlarne è l’inizio per risolverle, è gettare le base per renderli adulti consapevoli e il più possibile sereni.

E’ notizia di qualche giorno fa che l’adattamento cinematografico di Dear Evan Hansen, per la regia di Stephen Chbosky, uscirà nelle sale americane a settembre, distribuito dalla Universal Pictures. Ben Platt, che ha portato al successo lo spettacolo, vestirà ancora i panni di Evan.

Aspettiamo anche in Italia Dear Evan Hansen: c’è un gran bisogno di raccontare il vissuto degli adolescenti!

C’è un gran bisogno di mostrare le zone d’ombra che li hanno avvolti in questi mesi così difficili e di far emergere quelle di luce.

Sarah Pellizzari Rabolini

Per continuare a seguire le nostre rubriche, clicca qui

Categories Chicche Di CaffèTags , , , ,

0 thoughts on “Dear Evan Hansen, una storia attuale anche ai tempi della Dad

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close