Il 4 marzo 1997 Grease arrivava nei teatri italiani: 24 anni di successi e di spettacoli.
Era il 4 marzo 1997 quando Grease sbarcò in Italia, prodotto dalla Compagnia della Rancia, con la regia e l’adattamento di Saverio Marconi e le coreografie di Franco Miseria. La prima fu al Teatro Nuovo di Milano e la particolarità fu, allora, le traduzioni in italiano delle canzoni, ad opera di Michele Renzullo e Silvio Testi.
Un musical che non ha mai smesso il suo tour, se non ora forzatamente per l’emergenza sanitaria. Da Gianpiero Ingrassia e Lorella Cuccarini, la coppia del “primo grease”, i protagonisti sono cambiati nel corso delle stagioni portando sui palchi italiani la Greasemania, una vera e propria folla di appassionati di questo musical.
Io stessa credo di aver visto Grease almeno una decina di volte, dalla primissima a quella del 2015 sempre con la regia di Marconi, ma con le nuove coreografie di Gillian Bruce e alcune canzoni ritradotte da Franco Travaglio.
Il musical di Jim Jacobs e Warren Casey del 1971 esordì a Chicago per poi arrivare a Broadway con la regia di Tom Moore e le coreografie di Patricia Birch.
Ha ispirato l’omonimo film che tutti ricordiamo con il mitico e dinoccolato John Travolta e Olivia Newton John e diretto da Randal Kleiser.
Anche in Italia Grease ne ha fatta di strada e oggi, all’alba del suo 24esimo compleanno, se non ci fosse stata la pandemia, avrebbe continuato a viaggiare in lungo e in largo per la nostra penisola.
Se a Londra o New York siamo abituati a vedere spettacoli resistere nel tempo- due, tre, cinque e più anni lo stesso musical, nel medesimo teatro- per l’Italia questa è una concezione rara che suona strana. Eppure Grease ha saputo creare l’eccezione: la storia dell’ingenua Sandy che arriva alla Rydell High School e rivede Danny, l’amore che ha conosciuto l’estate prima, spaccone e leader dei T-Birds, è un evergreen e come tale resiste al tempo e alle mode.
Un musical longevo, l’unico long running show tra quelli Italiani.
Ci piacciono le Pinks Ladies perché in ognuna è rappresentato l’animo femminile: la ribelle, la sognatrice, l’insicura, quella che deve lottare coi chili di troppo e provare a farsi una risata. Chi si identifica in Sandy e chi invece in Rizzo, due facce della stessa medaglia in grado di tratteggiare aspetti caratteriali anche di una sola donna nelle diverse fasi della sua vita.
Interessante anche l’analisi del gruppo, quella compagnia giovanile a cui si sente di appartenere da ragazzi: può plasmare la propria identità per poi fare emergere le peculiarità individuali.
Sebbene siano passati anni, per queste tematiche Grease resta sempre attuale: un adolescente del 2021, affamato di amici che cerca l’approvazione dei pari, si ritrova in questa storia ancora moderna; così come l’adulto che ricorda quanto questa necessità sia stata fondamentale per la sua crescita.
Grease è, dunque, il musical italiano più longevo.
Buon compleanno Grease! L’anno prossimo sono 25 e ci aspettiamo grandi festeggiamenti per i cinque lustri!
Sarah Pellizzari Rabolini
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