Il Politeama Greco di Lecce è un teatro meraviglioso, gioiello del Barocco: una storia di musica e arte
“Biancamente dorato È il cielo dove Sui cornicioni corrono Angeli dalle dolci mammelle guerrieri saraceni asini dotti con le ricche gorgiere.”
È con queste parole che Vittorio Bodini introduce la città di Lecce. Definita “la signora del Barocco”, Lecce è diventata un centro storico culturale di inestimabile valore. Affascinanti le sue tradizioni popolari, i portali, le chiese e i monumenti che si ergono imponenti tra le vie della città.
Tra i colori caldi della pietra leccese, i profumi della terra e le musiche che riecheggiano allegre, la città ospita alcuni tra gli edifici storici più suggestivi e riccamente decorati d’Italia. Per questo è un piccolo gioiello del Sud.
È tra queste costruzioni storiche che si erge uno dei teatri di riferimento dei cittadini leccesi: il Politeama Greco.
Il Teatro Politeama Greco di Lecce nasce come il secondo teatro del Sud Italia subito dopo il famoso Teatro San Carlo di Napoli, inaugurato nel 1737.
Percorrendo la strada verso Piazza Sant’Oronzo, si erge alla fine di Via XXV Luglio ed è adiacente al Castello Carlo V.
L’edificio fu fortemente voluto dai cittadini ancor prima che fosse posta la prima pietra. Nel 1800, infatti, i leccesi si resero conto che l’unico teatro presente in città, non era sufficientemente grande per accogliere i vari spettacoli.
Va inoltre ricordato che, a quei tempi, il teatro era ancora considerato un privilegio per pochi eletti. A causa della capienza molto ridotta, gli abitanti lottarono molto per conquistare uno spazio adeguato, volto a diffondere l’arte.
Il malcontento si diffuse principalmente anche a causa della mediocrità degli allestimenti e dell’esiguo numero di orchestrali e masse corali.
Oltre ad aristocratici e borghesi, si mosse anche il popolo, che sognava uno spazio capiente. Doveva permettere a tutti di coltivare l’amore per l’arte, la musica e la prosa.
È così che nel 1882, Donato Greco chiese al Municipio la licenza per la costruzione del teatro al sindaco Guariglia. Suo fratello Oronzo Greco diresse i lavori per un anno senza sosta, donando alla città lo spazio desiderato il 15 novembre 1884.
L’inaugurazione andò decisamente oltre le aspettative.
Nella sala, infatti, risuonano le note dell’Aida di Giuseppe Verdi mentre sul palco si esibiscono figure importanti. Dal mezzo soprano Emma Terrigi, al baritono Stefano Caltagirone, il tenore comprimario Attilio Marverti e il tenore Francesco De Santis.
Originariamente “Politeama Principe di Napoli” è ai fratelli Greco (la cui famiglia è ancora oggi legittima proprietaria) che il Teatro deve il suo nome.
Il Politeama Greco entra nella scena teatrale con una struttura di tutto rispetto. Lo spazio è, infatti, dotato di palcoscenico mobile in grado si abbassarsi sino a diventare un tutt’uno con la platea.
Come ogni struttura che si rispetti, non mancarono i primi lavori di ristrutturazione.
Nel 1913 il teatro, prima in legno, fu costruito in pietra.
Il palcoscenico divenne fisso, fu aumentata la capienza della platea e apportati numerosi abbellimenti. La sala fu arricchita con decorazioni eseguite da maestri decoratori di fama nazionale. Le poltrone vennero sostituite al fine di risultare più confortevoli e il soffitto dipinto dal maestro Carmine Palmieri.
Al posto del preesistente giardino venne creato il maestoso foyer e aggiunte tre file di palchi oltre il loggione.
Uno dei principali interventi risale al 1926 quando, dietro il suggerimento del direttore artistico Tito Schipa, venne creato il golfo mistico per l’orchestra. Ciò permise di fornire alle opere un suono migliore.
È grazie ai lavori di ammodernamento degli anni ’20 che il Politeama Greco di Lecce vive uno dei suoi periodi d’oro, fatti di gloria e splendore.
Molto si deve alla presenza di figure prestigiose come Licia Albanese, Iris Adami Corradetti, Benvenuto Franci e tanti altri ancora.
Altri lavori furono eseguiti nel 1958 sotto consiglio del nuovo titolare del teatro Giuseppe Greco. Vennero migliorati i sistemi di sicurezza, l’impianto elettrico e il riscaldamento.
Nel 1994 il rinnovo riguardò l’intera platea grazie al restauro di tutti i fregi e le decorazioni dei palchi e dell’arco scenico. Inoltre particolare attenzione ebbero gli aggiornamenti tecnici, questa volta voluti dal figlio di Giuseppe, Alberto Greco.
Indimenticabili per piccola perla del Salento, la rappresentazione dell’Aida nel 1984.
Sul palco il tenore Nicola Martinucci, ne “la Figlia del Reggimento” di Donizetti nel 1985 diretta dal maestro Franco Caracciolo e con le scene di Franco Zeffirelli.
E nel 1986 “la Boheme”, con Raina Kabaiwanska.
Il teatro è di tutti, è un’arte per ogni età e questo è un progetto che a Lecce si è fortemente concretizzato durante gli anni.
L’amore e la lungimiranza dedicati al Politeama hanno portato a riconoscimenti importantissimi. Tra questi, la qualifica di Teatro di Tradizione nel 1976 e la dichiarazione nel 1979 di monumento nazionale, per il notevole valore storico ed artistico.
Attualmente il Politeama Greco ha una capienza di 988 posti a sedere di cui 693 in platea. Si contano 2 ordini palchi con rispettivamente 130 e 105 posti e il loggione con 60 posti.
Oltre alla stagione lirica, il teatro ha proposto negli anni un cartellone di tutto rispetto con spettacoli di prosa, musical, cabaret, balletti e concerti.
Tra gli artisti ospitati, Vincenzo Salemme, Virginia Raffaele, Nicola Piovani e tanti altri.
La programmazione comprende anche concerti di musica classica e leggera, convegni e concorsi di danza internazionali ed eventi di varia natura.
In simbiosi con l’attività del Politeama, è stato di grande contributo l’operato de I Cantieri Koreja, un centro teatrale di grande rilevanza per l’attività teatrale culturale in Puglia.
È infatti la varietà che caratterizza le Stagioni Teatrali di Politeama leccese. Oggi è considerato il contenitore per eccellenza della cultura, tempio della musica e dell’arte in tutte le sue infinite manifestazioni.
Tra gli spettacoli più importanti ospitati negli ultimi anni si ricordano il musical “Romeo e Giulietta” prodotto da David Zard e “Roberto Bolle and friends”. E poi ancora “Carmen” di Amedeo Amodio con la partecipazione di Eleonora Abbagnato, direttrice artistica de l’Opéra de Paris.
Negli ultimi anni ha, infatti, proposto spettacoli rievocati dalla tradizione pugliese e salentina. Ha dato però ampio spazio anche alla musica, alla prosa e alla scrittura fino alla cultura gastronomica e della tradizione popolare.
Fino agli ultimi lavori del 2019, il Teatro Politeama Greco di Lecce continua ad essere punto di riferimento per la vita culturale della città. Da oltre 130 anni!
Le emozioni, gli applausi e i successi continuano a riecheggiare tra le sale del teatro, regalando ancora emozioni senza tempo.
È stato proprio il tempo ad aver reso la sua storia ancora più bella. Un’ importante fama data dalla passione e dall’amore che i salentini hanno voluto dedicare ad un preziosissimo monumento dal valore artistico inestimabile.
Francesca Vadacca
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