Il Teatro Trianon Viviani: il teatro dei napoletani

Nel centro storico di Napoli, precisamente a Forcella, sorge uno dei teatri più storici e legato al territorio della città: il Teatro Trianon Viviani, più affettuosamente noto ai napoletani come “O’Trianòn”.

Costruito nel 1911, il teatro prende il suo nome dal toponimo lussureggiante del villaggio che Luigi XIV di Francia fece costruire vicino la Reggia di Versailles come luogo di svago.

Il Teatro Trianon, dunque, riprende quell’idea di svago ma anche di rinnovamento, fungendo da sostegno allo sviluppo immobiliare dell’epoca del Risanamento.
Insegna del Teatro Trianon Viviani con lettere danzanti creata da Mimmo Paladino – foto tratta dalla pagina facebook ufficiale

Una trasformazione urbanistica che, però, non dimentica la storia del quartiere e, anzi, la ingloba, proprio come succede per il Teatro Trianon.

Infatti, così come nella piazza antistante al Teatro sono presenti resti della antica cinta urbica di Neapolis (V/ IV sec. a.C), anche all’interno dello stesso teatro è ospitata un’importante vestigia dell’epoca della Magna Grecia.

La “Torre della Sirena”, così battezzata per evocare il mito di Parthenope e del suo seducente canto, è inglobata nella struttura del Trianon dal costruttore e primo proprietario del teatro, Amodio Salsi.

Essa risale al IV/III sec. a.C ed è l’unica torre di guardia ancora esistente , un tempo posta a presidio della porta Furcillensis o Herculanensis, nel quartiere di Forcella.

Teatro Trianon – Torre della Sirena – foto tratta dal sito ufficiale

Senza mai dimenticare la novità, però, il Trianon viene dotato di uno dei primi esempi in Italia di sistema tettonico in cemento armato.

É uno dei primi esempi in Italia, che sarà poi ripreso più avanti nel Teatro Augusteo di Pier Luigi Nervi e Arnaldo Foschini (1926-29).

L’inaugurazione del teatro avviene l’8 novembre 1911 con la celebre commedia “Miseria e Nobiltà” di Eduardo Scarpetta.

In questa occasione si assisterà al passaggio di testimone da Scarpetta padre a Scarpetta figlio, Vincenzo, che debutta nel ruolo del protagonista Felice Sciosciammocca.

Sin dal gennaio successivo all’inaugurazione al Trianon andarono in scena spettacoli di varietà ricchi di cantanti e importanti nomi del panorama attoriale dell’epoca.

Tra i molti, ad esempio, Pasquariello, Donnarumma, Gill, Fulvia Musette,Tecla Scarano, Diego Giannini, Gina De Chamery.

Prova di uno spettacolo al Teatro Trianon – anno 1912 – foto tratta dal sito ufficiale

Prima con Amodio Salsi, che era anche proprietario del teatro, e poi con quella di Giuseppe De Simone e Gennaro De Falco, il Trianon ha registrato ricche stagioni di fortune artistiche e finanziarie.

Nel corso della sua storia centenaria, la programmazione del Trianon è stata sempre molto ampia, spaziando tra opera, operetta, dramma, commedia e varietà.

Ha inoltre ospitato tutti i principali artisti della scena teatrale e musicale partenopea del Novecento.

Tra i tanti si ricordano Totò e Mario Merola, che debutta proprio al Trianon nel 1959, vincendo un concorso di voci nuove.

La presenza delle maggiori famiglie teatrali, dai De Filippo ai Viviani, fa del Trianon un punto di riferimento dell’arte attoriale di tradizione.

Negli anni ‘30 il teatro spicca come palcoscenico d’elezione per la tipica sceneggiata, genere di teatro musicale che conoscerà poi un revival negli anni ‘70.

con l’avvento del fascismo , il teatro cambia il suo nome in “Trionfale”, per sottostare ai dettami dell’autarchia linguistica imposta in quel periodo.

Nel 1940 viene acquistato da Gustavo Cuccurullo che nel 1947 lo trasforma nella sala cinematografica Splendore, cogliendo il crescente interesse popolare nel cinema.

Il Teatro Trianon “trasformato” nel Cinema Splendore nel 194- foto tratta dal sito ufficiale

Diventato negli anni ’90 un cinema a luci rosse, il teatro è riportato alla sua antica funzione da un altro Gustavo Cuccurullo, pronipote del precedente.

Il teatro viene ristrutturato dall’architetto Massimo Esposito che recupera anche testimonianza magnogreca, la già citata “Torre della Sirena”, riconsegnandone la fruizione al popolo.

Il nuovo Trianon è inaugurato il 7 dicembre 2002 con Eden teatro di Raffaele Viviani, nella «riscrittura melodrammatica» e regia di Roberto De Simone.

Nel 2003 il teatro produce un nuovo e fortunato allestimento de La Cantata dei Pastori.

Questa è diretta e interpretata da Peppe Barra, con lo scenografo Lele Luzzati e la consulenza artistica di Peppe Vessicchio.

Nel 2006, “‘o Trianon”, diventa a intera partecipazione pubblica e viene intitolato al commediografo e attore Raffaele Viviani, tra i maggiori artisti a calcare il suo palco.

Alla direzione artistica si alternano Nino D’Angelo, poi Giorgio Verdelli e, successivamente, di nuovo D’Angelo.

In quell’anno, dopo un periodo di difficoltà economico-finanziarie che ha visto il fermo produttivo per due anni e mezzo e il teatro sull’orlo del fallimento, il Trianon Viviani ritorna a operare.

Questo grazie alla fondazione omonima diretta e coordinata dalla Regione Campania, che detiene una partecipazione dell’80,40%.

L’altro socio fondatore è la Città metropolitana di Napoli, con una quota del 19,60%.

Mission della fondazione è valorizzare il patrimonio culturale autoctono più conosciuto al mondo: la canzone napoletana che, proprio come il Trianon, continua a brillare tra tradizione e contemporaneità.

Il direttore artistico per il triennio 2020-2022 è l’artista napoletana Marisa Laurito.
Marisa Laurito alla direzione artistica del Teatro Trianon Viviani (2020/2022) – foto tratta dalla pagina ufficiale facebook

Il proposito è di fare del teatro uno spazio attivo di animazione culturale e sociale, attento al patrimonio tradizionale ma anche ai nuovi linguaggi.

Questo grazie a proposte innovative che spaziano tra questi due poli, per far diventare il teatro un punto di riferimento nel panorama locale e nazionale.

Si inseriscono in questo contesto i nuovi e futuri progetti, volti a salvaguardare la tradizione strizzando l’occhio alla modernita’, per dare nuova luce al Trianon.

Si pensi a “La Stanza delle magie della canzone napoletana e la Stanza della memoria”, spazi “work in progress” pensati dalla Laurito in collaborazione con Pasquale Scialò e la SCABEC.

Sono luoghi pensati per donare un archivio della canzone napoletana e delle culture musicali campane al pubblico, che potrà fruirne in questa sorta di piccolo museo virtuale.

Progetto della Sala della Memoria – immagine tratta dal sito ufficiale
Inoltre, per ovviare alle limitazioni e chiusure imposte dal Covid, il Teatro Trianon ha pensato ad iniziative per dare voce e spazio ad artisti e lavoratori dello spettacolo.

Lo scorso anno il Teatro Trianon ha inaugurato la sua Web Tv che trasmette spettacoli ed eventi dalla programmazione della Fondazione.

Sono spettacoli a 360°, dove alla musica si unisce la narrazione ma pure l’arte contemporanea, disponibili a titolo gratuito per i visitatori del portale.

Inoltre, il Trianon Viviani ha in programma di inaugurare un talent, il live TerraeMotus Neapolitan talent, nel quale si potranno esibire talenti della canzone napoletana che verranno giudicati da una giuria e dal pubblico.

Simona Capuozzo

Facciata del teatro Trianon Viviani- tratta dalla pagina facebook ufficial del teatro

Per rimanere aggiornati sulla programmazione e le iniziative del Teatro Trianon Viviani si rimanda al sito ufficiale.

Continuate a seguire la rubrica Teatri Italiani qui su Musical Cafè!

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