Domenica 13 aprile alle ore 18.30, al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi va in scena la storia vera del Nuotatore di Auschwitz, interpretata da Raul Bova.
“Il Nuotatore di Auschwitz”, con Raoul Bova diretto da Luca De Bei, racconta la vicenda di Alfred Nakache. Attraverso un viaggio nella resistenza di un uomo che ha trovato nell’acqua il suo rifugio, il suo respiro, la sua salvezza.
Una storia di sport, di sopravvivenza, di tenacia, che si intreccia con un’altra figura altrettanto emblematica: Viktor Emil Frankl, il celebre psichiatra autore di “Uno psicologo nei lager”. Con la sua teoria della ricerca di senso ha dato voce alla necessità di guardare oltre il dolore per trovare un motivo per mantenere viva la speranza.

Raoul Bova porta in scena questa dualità incarnando la tensione tra corpo e mente, tra il gesto disperato di un uomo che si tuffa nell’acqua ghiacciata di Auschwitz per non smettere di essere sé stesso e il pensiero razionale di chi, come Frankl, cerca nella riflessione un modo per sopravvivere.
Alfred Nakache, francese di origine ebraica, è stato un campione del nuoto capace di infrangere record mondiali.
Ma nel 1943, in un’Europa devastata dal nazismo, la sua identità non è più quella di un uomo, né quella di un atleta: è solo un numero, il 172763, inciso sulla pelle. Nakache si tuffa nel bacino idrico del campo, tra le acque gelide e torbide, perché solo lì può ricordarsi di essere ancora vivo. E non solo. Sopravvissuto all’orrore, dopo la fine della guerra torna a gareggiare, partecipa alle Olimpiadi di Londra dimostrando che il corpo può superare anche le più indicibili brutalità.
La sua storia si incrocia con quella di Viktor Frankl, deportato nello stesso inferno. Nakache e Frankl diventano il riflesso uno dell’altro, la testimonianza vivente di come la vita possa essere ridotta all’essenziale eppure mantenere la sua dignità più profonda. Il nuotatore e lo psicologo non si sono mai incontrati, eppure dialogano a distanza attraverso le loro scelte, le loro lotte, il loro insegnamento.

La regia di Luca De Bei costruisce un impianto visivo ed emozionale potente, essenziale e simbolico al tempo stesso. Raoul Bova, al centro della scena, diventa il tramite tra queste due figure straordinarie facendo emergere il senso più profondo della loro esperienza. Ex atleta lui stesso, coglie l’importanza del gesto, della fatica fisica, della disciplina sportiva che si fa resistenza interiore.
“Il Nuotatore di Auschwitz” supera il cliché dello spettacolo di memoria per parlare all’oggi, per interrogare il presente. Il messaggio che porta con sé è universale: la resistenza passa attraverso la ricerca di un senso, anche nei momenti più cupi e disperati. Lo spettacolo è un invito a riflettere, a sentire sulla pelle il peso della storia senza retorica, senza distacco. È la testimonianza di quanto la cultura, l’arte, il teatro possano essere strumenti di resistenza, di conoscenza, di consapevolezza.
Biglietti in prelazione per gli abbonati fino a mercoledì 19 marzo. Vendita libera online su vivaticket.com e al botteghino, aperto dal lunedì al venerdì ore 11-13 e 16.30-18.30 e, il giorno dello spettacolo, ore 11-13 e 17-18.30. Info T. 0831 562 554 e botteghino@nuovoteatroverdi.com.
