“Nascondino”: quando il teatro diventa pedagogico. Al teatro San Babila di Milano dal 18 al 20 febbraio 2022.

“Nascondino”: quando il teatro diventa pedagogico.
Al teatro San Babila di Milano dal 18 al 20 febbraio 2022. In scena due attori adolescenti feriti dalla società e una mostra fotografica che ne racconta le vite su e giù dal palco.

Foto concessa dall’ufficio stampa

Dal 18 al 20 febbraio al Teatro San Babila di Milano va in scena “Nascondino”, lo spettacolo teatrale inedito di Tobia Rossi, che si lega al mondo della riflessione pedagogica sull’adolescenza, diventando un potente strumento di comunicazione, formazione e denuncia sociale, attraverso un progetto pedagogico e formativo, pensato e sviluppato per gli studenti, ma anche (e soprattutto) per il pubblico adulto. Partendo da questi presupposti, “Nascondino” mette in scena la storia di due adolescenti accomunati dal desiderio di fuga, di rivalsa e di amore. Un racconto delicato ma potente e profondamente attuale per i suoi temi ancora troppo scomodi e non del tutto metabolizzati. Un viaggio alla scoperta del mondo emotivo degli adolescenti, del fenomeno del bullismo, della più comune dipendenza dai social, del rapporto con il loro corpo e il sesso, con la scuola, il tutto nel contesto sociale in cui vivono. “Nascondino” è una favola nera sulla difficoltà di essere sé stessi all’interno di un tessuto sociale dominato dalle logiche della violenza, dalla promozione della paura, dal machismo interiorizzato, dalla mancanza di comunicazione che genera solitudine.

Si mescolano i generi, dal thriller al melò, dalla black comedy al racconto di formazione e si evocano immaginari pop dal mondo delle serie tv, della letteratura e del cinema (Tobia Rossi).

Ci sono storie che devono essere raccontate ad una platea più ampia.

Il teatro assolve il compito di rappresentare la realtà, sottolineando spaccati di vita che fotografano la società di oggi. Storie autentiche che meritano attenzione e approfondimento che restituiscono consapevolezza e coscienza. Il teatro supera il teatro e si lega alla pedagogia come strumento di crescita, di formazione e di grandi riflessioni.”

Questo il pensiero di Giuseppe Di Falco, produttore dello spettacolo con la Montessori Brescia Società Cooperativa Onlus, che raccoglie la sfida in un momento delicato per tutti. “Sono molto contenta che come Cooperativa Montessori Brescia siamo riuscite a co-produrre questo spettacolo e che Brescia sia capofila di un progettoteatrale e pedagogico di questa portata. Ringrazio l’Amministrazione comunale, in particolare l’Assessora Roberta Morelli, per aver creduto in questa iniziativa. La storia di Gio e Mirko può aiutarci a comprendere quanto delicato sia il mondo emotivo degli adolescenti e quanto profondo possa essere l’abisso che si cela  dietro i loro silenzi. Un aiuto importante che come adulti potremo ricevere grazie ad un’impalcatura pedagogica di grande valore che accompagnerà il Progetto in ogni sua fase.

Foto concessa dall’ufficio stampa

Lo spettacolo, infatti, si avvale della prestigiosa firma del prof. Raffaele Mantegazza, docente di Scienze umane e pedagogiche dell’Università Bicocca di   Milano, che ne cura gli aspetti formativi e pedagogici del progetto, affermando: “Due ragazzi che condividono uno spazio ristretto, i loro corpi, i loro odori, i loro pregiudizi e le loro

sofferenze. Quello che si mostra nello spazio di questo spettacolo è un microcosmo dell’adolescenza e di tutte le sue difficoltà in un mondo che giudica, etichetta, condanna ma non capisce e forse soprattutto non ama. Una piccola grande tragedia che unisce e divide due sensibilità attraverso la carnalità delle loro presenze, recuperata e persa al di là dell’invasione degli schermi”.

L’opera, inedita in Italia, con l’attenta ed empatica regia di Fabio Marchisio e la colonna sonora, inedita, in surround 4.1 dal gusto cinematografico di Eleonora Beddini, ha vinto il primo premio del Mario Fratti Award 2019 , presentato a New York City, presso l’Italian Cultura

Institute, col titolo Hide and seek, con la seguente motivazione della giuria:

“Un dramma convincente, ben articolato. Un gioco di forte impatto emotivo con passaggi poetici.L’autore è in grado di costruire un intersecarsi ambiguo di ruoli forti e deboli, tra attrazione e repulsione. Pur in modo originale, rispetto all’argomento, l’opera si presenta come una seria testimonianza dei nostri tempi. La scrittura felice e la trama inquietante lo rendono un testo teatrale che parla ad un pubblico senza confini.”

Giuria del Mario Fratti Award 2019

Foto concessa dall’ufficio stampa

La particolarità dello spettacolo è la presenza di due giovani attori under16 che daranno corpo e voce ai due protagonisti Gio e Mirko, unici personaggi all’interno della storia: Andrea Manuel Pagella (15 anni, Genova) e Luca Vernillo De Santis (16 anni, Roma). I due ragazzi, con già diverse esperienze artistiche all’attivo, sono stati selezionati tra oltre 50 candidati in tutta Italia, dopo una lunga fase di casting durata 3 mesi che si è conclusa a Brescia durante una tre giorni di lavoro sul testo con un approccio pedagogico al lavoro teatrale.

         In occasione delle repliche milanesi, sarà allestita nel foyer del teatro San Babila la mostra fotografica Being Gio e Mirko. Il lavoro di reportage, svoltosi tra settembre e ottobre 2021,

ha visto l’autore, Marco Foglia (vincitore di “Edition 365”, il concorso indetto da 1854 e dal The The British Journal of Photography in collaborazione con NewArt.City), alle prese con la documentazione di ogni aspetto di Nascondino, al fine di creare un racconto che potesse parlare sia del progetto pedagogico-teatrale che dell’adolescenza ai giorni nostri.

A conferma del valore teatrale, sociale e pedagogico, Nascondino, oltre ad aver ricevuto il primo premio   Mario   Fratti   Award   2019,   è   patrocinato   dal   Comune    di    Brescia,    dalla Città metropolitana di Bologna e dal Centro Pedagogico “Officina EducAzione”.

NASCONDINO

Teatro San Babila

Corso Venezia, 2/A, 20121 Milano

Calendario degli spettacoli

18 febbraio 2022 ore 20.30

19 febbraio 2022 ore 15.30 e ore 20.30

20 febbraio 2022 ore 15.30

Biglietti online: https://bit.ly/3uHaudK

Biglietteria telefonica:

02 46513734 – dal martedì al venerdì dalle ore 14 alle ore 17

BIGLIETTI

(inclusa prevendita)

Intero – € 27

Over 65 – € 25

Studenti – € 12

Under30 – € 20

Insegnanti di ruolo – € 20

www.nascondinolospettacolo.it

info@teatrosanbabilamilano.it

Giuseppe Di Falco

per “i perFORMErs – produzioni artistiche

e

Montessori Brescia Società Cooperativa Onlus

presentano

NASCONDINO

di Tobia Rossi

Regia di Fabio Marchisio

Musiche di Eleonora Beddini

con il contributo pedagogico del prof. Raffaele Mantegazza

con

ANDREA MANUEL PAGELLA

LUCA VERNILLO DE SANTIS

Assistente alla regia_Karima Ranghetti

Scenografie_Selena Poppy Zanrosso

Produzione esecutiva_Giuseppe Di Falco, Rosa Giudetti

Foto_Marco Foglia

www.nascondinolospettacolo.it

SINOSSI

Nascondino parla di Gio, un adolescente fermamente convinto che nessuno lo ami. Non i suoi genitori o i suoi insegnanti, per non parlare dei suoi compagni di scuola, che lo scherniscono costantemente e lo affliggono con umilianti torture e violenze crudeli.

Decide, quindi, di fuggire da quel mondo ostile e nascondersi nel suo rifugio segreto. Tutti lo cercano per giorni senza successo, finché Mirko, uno dei suoi compagni di classe, più vicino al gruppo dei bulli, lo trova per caso durante una passeggiata. Gio lo prega di non rivelare il suo segreto, rendendolo complice del suo piano, e costringendo la loro relazione a prendere una svolta inaspettata.

Foto concessa dall’ufficio stampa

Biografie del team creativo

TOBIA ROSSI – drammaturgia

Tobia Rossi (Ovada, 1986) è drammaturgo e sceneggiatore. Tra i suoi testi premiati: “Portami in un posto carino” (finalista al Premio Hystrio Scritture per la Scena 2012), “La Cosa Brutta”(menzione al Premio Hystrio Scritture per la Scena 2016), “Freddy Aggiustatutto” (scritta con Lorenzo Riopi, testo vincitore del Concorso “Una Commedia in Cerca d’Autore” 2017), “Nascondino” (Premio Mario Fratti 2019). Collabora con diversi teatri milanesi (Teatro Libero, Teatro Elfo Puccini, Campo Teatrale, Teatro OutOff, Teatro Leonardo, Teatro Martinitt), è autore del libretto dell’opera lirica Troposfera (prodotta nel 2016 dalla Biennale Musica di Venzia) e dei musical Come Erika e Omar –  è tutto uno show! ( prodotto e diretto da Enzo Iacchetti nel 2014) e Smack! (2019)

FABIO MARCHISIO – regia

Si diploma alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino nel 2003.

Lavora in teatro con M.Avogadro nel Fantasio di A.De Musset e in Affittasi di O.Yula. Con Claudio Longhi ne La peste di A.Camus e con Carmelo Rifici ne I giusti, sempre di A.Camus. Conosce Edoardo Sanguineti in occasione del progetto In forma di parole, una riscrittura della Divina Commedia, e incontra H.Brockhaus con il Don Chisciotte di Cervantes. Partecipa al cast di Peccato che fosse puttana, di J.Ford, per il maestro Luca Ronconi.

Al cinema ha lavorato con Giuliano Montaldo ne I demoni di San Pietroburgo e ne L’industriale, con Peter Greenaway ne Walking to Paris e in televisione con Liliana Cavani in Einstein.

Dal 2010 firma le sue prime regie, confrontandosi con il riadattamento e la riscrittura di testi classici e contemporanei. Da Liolà di L.Pirandello a Seguendo il sentiero dei nidi di ragno di F.Scarrone. Da Giselda: un amore di Verga di A.Cirami (commedia prodotta dalla Provincia di Catania per Le Verghiane 2010) a L’ultima illusione, un’opera Progressive Rock di Euthymia Project. Successivamente affronta un altro testo di Pirandello, Non si sa come, in collaborazione con la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte.

Nel 2017 scrive il testo Entusiasmozero, vince il Premio InediTo 2017 per la drammaturgia e mette in scena lo spettacolo.

Nel 2011 inizia la sua avventura come produttore con il film The Repairman, uscito nelle sale italiane nel 2015 e ora in dvd. Il film ha all’attivo quattro importanti festival internazionali: Raindance Film Fest (Londra), TFF (Torino), SFF (Shanghai)  e RIFF (Mosca).

Dal 2009 insegna recitazione in collaborazione con varie realtà teatrali tra cui la Società Filodrammatica Piacentina (Pc), la Proxima Res (Mi) e la TMA – Torino Musical Academy (To).

ELEONORA BEDDINI – musiche

E’ pianista, compositrice e direttrice musicale. Consegue con lode il Diploma Accademico di I e II livello in Pianoforte e in Composizione per la musica da film al Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna prima e al Conservatorio “F.Venezze” di Rovigo poi. Laureata con lode in DAMS indirizzo musicale all’Università di Bologna, si specializza in musica da film con il M° Luis Bacalov all’Accademia Chigiana di Siena. Prima tastiera per il musical “Mary Poppins” è pianista o direttrice musicale per moltissimi spettacoli musicali. E’ compositrice del musical originale “Marilyn” (opera tra le vincitrici del Concorso Saranno Famosi, indetto da SIAE e Teatro Sistina di Roma), “Ogni giovedì” e “Cenerentola” su libretto di Tobia Rossi, “Bentornato Babbo Natale”, su libretto di Pino Costalunga prodotto da Fondazione Aida. Compone musiche originali per numerosi spettacoli di teatro e teatro-danza replicati in tutta Italia, collaborando con diversi registi tra cui Pino Strabioli, Elda Olivieri, Luca Pagliari, Eugenio Allegri, Marco Galignano.

Da anni si occupa di didattica, collaborando con numerose strutture, tra cui: Accademia Galliera Lab (Bologna), Arthea-Lab (Bologna), Demetra Formazione (Bologna), Accademia Sistina (Milano), BSMT (Bologna), Associazione Amadeus (Fermo), Associazione Santa Maria Maddalena (Porretta Terme), MTS (Milano), TMA (Torino).

GIUSEPPE DI FALCO – produzione

Studia per 11 anni pianoforte e consegue la licenza di solfeggio presso il Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia. Si laurea presso l’Università degli Studi di Firenze con 110/110 in Progettazione e Gestione di Eventi e imprese dell’Arte e dello Spettacolo. Segue l’ufficio produzione dello spettacolo “I Promessi Sposi – Opera Moderna” di Michele Guardì e Pippo Flora. Successivamente perfeziona le competenze in ambito artistico-manageriale presso il Conservatorio Boccherini di Lucca, conseguendo il Master in “Direzione artistica e management musicale” grazie al quale ha l’occasione di prendere parte come tirocinante alla 60° edizione del Festival Pucciniano di Torre del Lago Puccini, sotto la direzione artistica di Daniele de Plano. Cura la produzione e l’organizzazione di diversi spettacoli tra cui: “Ladies – La Commedia Musicale” nelle stagioni 2013-2014, “Volta La Carta – Spettacolo Omaggio a Fabrizio De André” nel 2015. Dal 2014 si occupa di organizzazione, produzione e ufficio stampa nella compagnia “I perFORMErs – Produzioni Artistiche”. Dal 2015 collabora attivamente con la compagnia “All Crazy Art & Show” per il format “C’Era Una Volta Le Favole” in qualità di distribuzione, promozione, responsabile tecnico e creatore delle videoproiezioni. E’ aiuto regia di Sandro Querci nello spettacolo “Polvere Di Stelle – Tra Passato e Eternità” e ne “La Congiura, Firenze 1478” di Riz Ortolani al Teatro dell’Opera di Firenze, a giugno 2017. Cura la produzione esecutiva, la distribuzione, la direzione tecnica e la promozione del pluripremiato musical “Disincantate! Le Più Str0nze Del Reame”. E’ promotore del MINDIE, il primo Festival del Teatro Musicale Indipendente, a Firenze, Roma e Torino. E’ tour manager degli spettacoli “Jesus Christ Superstar” con Ted Neeley, di “Belle Ripiene” e di “School Of Rock”, prodotti dalla PeepArrow Entertainment e dal Teatro Sistina di Roma, con la regia di Massimo Romeo Piparo. E’ il produttore dello spettacolo “L’ascensore – un thriller sentimentale” per la prima volta in Italia.

Oltre al mondo dell’organizzazione teatrale, si occupa anche di grafica promozionale, advertising e videomapping applicato alle scenografie teatrali.

Foto concessa dall’ufficio stampa

LUCA VERNILLO DE SANTIS

16 anni, Roma

at The Carlyle -Regia George Clooney. Produzione Lotus

LAVORI REALIZZATI :

Febbraio 2021 -Maggio 2021: figurazione Serie Tv Halloweird , prodotto Stand by me ,

regia : Giorgio Romano; Agosto 2020 protagonista minore serie Tv Jems 3 , prodotto tans by me , Regia :Alessandro Celi Emanuele Pisano

Gennaio 2020 serie Tv cavalieri di Castel corvo, produzione Stand by me, Disney plas, regia: Riccardo Antonaroli e Alessandro Celli

Settembre 2019 doppiaggio film Chaky. Con Andrea Ward

Giugno 2019 pubblicità Ferrarelle. Regia Giuseppe Capotondi

Febbraio / Maggio 2019 protagonista nel musical “School of Rook”  tour Nazionale ,

regia   MassimoRomeo   Piparo,         produzione PeepArrow.

Luglio /Agosto 2018 Figurazione nel film Always

Maggio 2018 : Protagonista pubblicità Poste Italiane. Regia Stefano Alpini . Aprile 2018 doppiaggio Film Creators Andrea Ward .

Marzo 2018 film The New Pope – Regia Paolo Sorrentino . Figurazione Novembre/Dicembre 2018 piccolo Ruolo film The ten Miracole (priduzione Inglese ) Produzione Lotus Agosto /Ottobre 2017 ,Serie Tv Trust Figurazione – Regia Danny Boyle. Giugno 2017 protagonista in un corto – regia: Alice di Falco .

Foto concessa dall’ufficio stampa

ANDREA MANUEL PAGELLA

15 anni, Genova

Andrea studia alla scuola di recitazione la Quinta Praticabile di Genova da quattro anni. Da cinque anni studia al conservatorio Paganini di Genova pianoforte. È stato nel coro delle voci bianche del teatro Carlo Felice di Genova per cinque anni e ha partecipato a molte opere tra le quali “Miseria e Nobiltà”, “Cavalleria rusticana” e “Pagliacci”. E’ autore e compositore di musica classica e moderna ed uno di questi è stato colonna sonora di un film candidato al David di Donatello nel 2021 dal titolo “The Mirror”.

NOTE DELL’AUTORE

 

ANDREA MANUEL PAGELLA

15 anni, Genova

Andrea studia alla scuola di recitazione la Quinta Praticabile di Genova da quattro anni. Da cinque anni studia al conservatorio Paganini di Genova pianoforte. È stato nel coro delle voci bianche del teatro Carlo Felice di Genova per cinque anni e ha partecipato a molte opere tra le quali “Miseria e Nobiltà”, “Cavalleria rusticana” e “Pagliacci”. E’ autore e compositore di musica classica e moderna ed uno di questi è stato colonna sonora di un film candidato al David di Donatello nel 2021 dal titolo “The Mirror”.

Capita, a volte, di incontrare creature in grado di dirci qualcosa di noi, di farci scoprire una nuova fibra del nostro essere, di rivelarci qualità e aspetti della nostra persona sopiti e fino a quel momento inimmaginabili.

Questa scoperta può essere commovente, sconvolgente, inquietante.

È quello che accade a Mirko, il giovanissimo protagonista di questa storia.

In una buia caverna, isolata dal mondo, incontra Gio, che da quel mondo è fuggito, dopo aver progettato ad arte la sua sparizione per attirare l’attenzione su di sé e provocare lo sgomento e l’angoscia di famigliari e conoscenti che, a suo dire, non lo amano abbastanza.

Grazie a Gio, Mirko contatta il suo sé più profondo e fa una scoperta importante sulla propria affettività e il proprio orientamento sessuale.

Mentre all’esterno Mirko continua ad indossare la maschera di “piccolo uomo” e ad obbedire alla fitta rete di convenzioni sociali che lo vedono subordinato agli ordini di Kevin, piccolo despota di paese, sottoterra, nella buca, in quel luogo del possibile, un po’ caverna platonica un po’ tana del Bianconiglio, esprime il vero sé, riversa tutto quello che nella vita-al-di-fuori-rimuove: l’istinto, il sesso, la violenza, ma anche la dolcezza, la fragilità.

Tutto quello che l’etichetta del “giovane maschio” non prevede.

Mirko e Gio sono due piccoli antieroi che provano – ciascuno a suo modo – a salvarsi da un modo ormai inaridito. Sono adolescenti, nel bel mezzo di quella terra di nessuno fatta di slanci vitali e inquietudini atroci, dove si comincia a scegliere chi si desidera essere, che tipo di adulto si vuole diventare, dove si prospettano diverse identità possibili e inizia a diventare importante l’elastico

teso tra forma e sostanza, tra autenticità e maschera sociale, tra istinto e convenzione. Nascondino è una favola nera sulla difficoltà di essere sé stessi all’interno di un tessuto sociale dominato dalle logiche della violenza, dalla promozione della paura, dal machismo interiorizzato, dalla mancanza di comunicazione che genera solitudine.

Si mescolano i generi, dal thriller al melò, dalla black comedy al racconto di formazione e si evocano immaginari pop dal mondo delle serie tv (Stranger Things, Misfits, Skins, Skam), della letteratura (Stephen King, Agota Kristof, Neil Gaiman, Philip Ridley, Joe Lansdale e naturalmente il William Golding del Signore delle mosche) e del cinema (Todd Solondz, Gus Van Sant, Atom Egoyan, Terry Gilliam).

Tobia Rossi

NOTE DI REGIA

Gio è uno dei tanti giovani la cui fine rimane avvolta nel mistero. Il testo di Tobia, lineare e stratificato, è anche il possibile disvelamento di questo mistero: cosa è accaduto a Gio prima che il suo corpo sia ritrovato?

Giò scappa scegliendo un luogo, la caverna, che gli è presagio di morte certa e vicina nel tempo. La sua è una scelta che pare irreversibile: abbandonare una realtà che lo ha relegato a vittima sacrificale di troppi aguzzini senza nome. Ma all’arrivo di Mirko, Gio capisce che la sua fine può essere diversa, migliore di come lui l’abbia desiderata.

L’amicizia, l’amore, il sesso, fino a questo momento tanto desiderati, sembrano essere venuti a lui per salvarlo. O per illuderlo. O per dargli una morte felice.

Nascondino è una storia estrema, senza giri di parole, vera come la vita. Per questo credo valga la pena di essere raccontata.

Il punto di vista della scomparsa e dell’isolamento di Gio come ricerca della morte, permette di estremizzare tutto ciò che avviene sin dalle prime battute del testo. Ogni battuta, infatti, potrebbe essere l’ultima prima della fine.

L’idea è quella di tenere alta la tensione sin dall’inizio – non mettendo però in scena un “thriller” – e distendere l’atmosfera con toni più leggeri, da commedia – che può virare in tragedia nel giro di pochi attimi – durante il lungo momento di conoscenza tra Gio e Mirko. I personaggi sono molto complessi, non sono delle macchiette. Sono realistici. A tratti, volutamente, faremo sì che essi stessi giochino ad essere sopra le righe, per esaltare l’aspetto (auto) ironico che il testo già possiede.

Ma, in una condizione come questa, estrema appunto, essi non potranno tenere a lungo la loro maschera, non avendo più nulla da perdere e non avendo spettatori (altri personaggi) da cui difendersi. Una storia complessa come questa che tratta di due ragazzi così giovani, di

una fuga, di un amore, di voglia di rivalsa, di desiderio di vita e di morte, di scoperta di sé e di sesso, deve essere trattata quasi “chirurgicamente”: sotto ogni battuta c’è un mondo emotivo che, se ben esplorato, porterà alla luce tutte le molteplici sfumature che nel testo sono latenti.

Fabio Marchisio

NOTE SULLA COLONNA SONORA

Credo che le musiche di scena di questo spettacolo debbano riuscire a descrivere un contesto, più che una narrazione, un contesto fisico da un lato, un luogo vero e proprio, e un contesto emotivo dall’altro, la dialogia emozionale che si instaura tra i due protagonisti che percorrono passato, presente e futuro con parole e azioni, talvolta semplici e lineari, talvolta difficili o ineluttabili.

Per questo motivo c’è la grotta da una parte, espressa attraverso un suono continuo, recondito, opaco ed esile, e i due protagonisti dall’altra, narrati dalla musica attraverso temi gestuali che lavorano in una mistura elettroacustica di suoni concreti e suoni astratti, impastati nell’intenzione di generare un ascolto immersivo che vuole agire soprattutto a livello subliminale, nell’intenzione da un lato di essere ausiliare al dialogo, abbracciandolo con una temperatura emotiva, e dall’altro di far smarrire riferimenti temporali, come se la grotta diventasse un contenitore di storie e di suoni, che cattura, assorbe e conserva vibrazioni e le rifrange se vuole, come vuole, e chissà quando.

Eleonora Beddini

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2 thoughts on ““Nascondino”: quando il teatro diventa pedagogico. Al teatro San Babila di Milano dal 18 al 20 febbraio 2022.

  1. Quanto c’è’ da imparare ad aprire gli occhi sui problemi dei giovani che rappresentano la Società’ del futuro e che pertanto una volta aperti gli occhi con la esperienza dell’adulto possiamo meglio indirizzare i loro progetti che fanno proseguire e crescere l’umanità’ verso il mondo futuro.
    Pubblicato da Tonino
    Con un
    Grazie a tutti coloro che attraverso il Teatro con questi due giovani attori hanno portato tanta consapevolezza della realtà’ giovanile.

  2. Anna Maria
    Ho ammirato e mi sono commossa fino alle lacrime di fronte alla magistrale interpretazione dei due giovanissimi attori.
    Il lavoro dovrebbe essere visto da un pubblico giovane, a patto che siano accompagnati da un pedagogista.
    Mi auguro che questo possa avvenire ed essere un incentivo per i nostri giovani ad migliorare questa Società’ così’ perversità.

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