Al regista Marco Iacomelli, le sfide sembrano non preoccupare. Lavorando insieme alla “Compagnia della Rancia” di Saverio Marconi ed alla STM di Novara, di cui è direttore, porta in scena uno spettacolo a dir poco speciale, che affronta la tematica complessa e fin troppo spesso ignorata della malattia mentale. Una scena divisa in tre livelli riesce a trasportarci con semplicità in luoghi diversi, ma soprattutto nella casa della famiglia Goodman. La madre Diana (Francesca Taverni) lotta contro la malattia alternando terapie e farmaci, il marito Dan (Antonello Angiolillo) tenta disperatamente di tenere insieme i pezzi della loro vita familiare, la Figlia Natalie (Laura Adriani) trascurata dai genitori cerca di non farsi risucchiare dal vortice di negatività, con l’aiuto del nuovo fidanzato Henry (Massimiliano Perticari). È il Dottor Madden (Brian Bonucci) a tentare di curare la signora Goodman che non riesce a distinguere la realtà dalle visioni del figlio Gabe (Renato Curdo).
Votiamo.
Titolo: La scelta di portare in Italia questo spettacolo, che nasce nell’Off-Broadway, è da premiare. Una trama complessa, emozionante e pregna di temi delicati, diversa da ciò che il pubblico italiano si aspetta di vedere. Un musical pluri-premiato (tre Tony Awards e un premio Pulitzer) che non può passare inosservato. Voto 9/10
Cast: Francesca Taverni è la regina della scena. Il suo talento e la sua bravura rischiano di offuscare chiunque le stia accanto. Ma il suo partner, Antonello Angiolillo, non è da meno ed insieme creano una complicità palpabile che tiene in piedi la storia. Molto bravo anche Brian Boccuni nella parte del Dr. Madden, applaudito ed apprezzato pur non essendo uno dei personaggi principali. A Renato Crudo l’arduo compito di sostituire Mario Ortiz (assente per problemi di salute) nel ruolo di Gabe. La sua performance non ha nulla da biasimare, ma non regge il confronto con il precedente Gabe (Luca Giacomelli Ferrarini) a cui la parte sembrava cucita su misura. Laura Adriani, più famosa per le fiction che per il teatro, stupisce il pubblico nei panni di una Natalie molto vera. Per Massimiliano Perticari non dev’essere stato semplice passare da un saggio di fine anno accademico ad una produzione con colleghi di questo calibro, ma, seppur si percepissero le differenze, la sua perfromace non è stata per niente malvagia. Voto 7,5/10
Regia: Se dici Iacomelli ultimamente dici certezza, la sua regia non è mai banale ed è riuscito, con una manciata di attori ed una scenografia veramente minimal, a mettere in scena uno spettacolo di una bellezza rara. Voto 8/10
Scenografia e luci: Scenografie molto minimal ma particolarmente adatte agli scopi narrativi. Disegno di luci e il gioco di colori sono anch’essi visivamente molto efficaci. Voto 7/10
Media: 7,9
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