“PERFETTI SCONOSCIUTI”: la nostra recensione

Il 12 gennaio è andata in scena al Teatro Curci di Barletta la celebre commedia cinematografica “Perfetti Sconosciuti”, nell’adattamento teatrale di Paolo Genovese.

LA TRAMA

La storia parla di quella che, all’apparenza, è una tipica cena tra amici molto stretti, quindi tutta la prima parte dello spettacolo è incentrata proprio sul mettere in evidenza questo rapporto, con battute, riferimenti ad episodi di vita passati e ricordi di gioventù.

Tutto procede normalmente finché a una dei protagonisti, Valeria Solarino, non viene in mente di fare un gioco: mettere tutti i cellulari sul tavolo e di condividere tutte le chiamate e i messaggi durante la cena. Gioco che si rivelerà essere molto pericoloso, rivelando segreti, bugie e tradimenti.

I PROTAGONISTI

Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina, Valeria Solarino sono i protagonisti di questa commedia. Il primo aspetto che salta subito all’occhio è la grande complicità che c’è tra gli attori, talmente realistica da far sembrare allo spettatore che la cena a cui sta assistendo sia vera.

Tra gli attori, spicca Dino Abbrescia nel ruolo di Lele. Con le sue espressioni, la sua intonazione e la sua presenza scenica, riesce a mettere in risalto tutte le sfaccettature del suo personaggio, non trascurandone né gli aspetti più comici, né quelli più riflessivi, come il forte spalleggiarsi col suo amico Peppe, anche lui interpretato magistralmente da Massimo De Lorenzo.

Le tre donne riescono a trasmettere una forte complicità, forse proprio a causa di quel velo di malinconia che accomuna la vita matrimoniale di tutte e tre.

LA SCENOGRAFIA

La scenografia è molto semplice e reale: un salone, una cucina, un bagno e un balcone immaginario.

Il punto forte sono le luci, che vanno a evidenziare ogni ambiente in base al momento, consentendo allo spettatore di essere sempre presente e di riconoscere il luogo in cui avviene la scena, senza però perdere mai di vista gli altri.

PER CONCLUDERE

Paolo Genovese è riuscito a dare centralità a tutti i personaggi, dando rilevanza a ognuno di loro, tant’è che non si può definire un vero unico protagonista.

Gli attori hanno tutti convinto pienamente coi loro personaggi, non lasciando mai la mano dello spettatore che accoglie tutte le novità che gli vengono presentate, condividendo emozioni e stupori con tutti i protagonisti.

Lo spettacolo intrattiene il pubblico tra risate e colpi di scena, fino ad arrivare al momento finale di riflessione, spingendo tutti a pensare quanto effettivamente il nostro cellulare sia diventato una vera e propria “scatola nera”, che, se aperta, in pochissimo tempo, può completamente stravolgere le nostre vite.

La scommessa di Paolo Genovese di adattare un film così celebre al teatro è stata sapientemente vinta!

2 thoughts on ““PERFETTI SCONOSCIUTI”: la nostra recensione

  1. Recensione dettagliata e precisa che fa venir voglia di correre a vedere lo spettacolo☺

  2. Giovanna Massari 18 Gennaio 2025 — 11:50

    Molto esaustivo ,riesce a rendere molto bene tutta la rappresentazione teatrale ,quasi a farti sentire presente alla stessa

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