Ragtime – E il parallelismo tra musica e storia del ‘900

Ragtime
Fonte: https://tobysimkin.com/Portfolio/ragtime-broadway/

Musica: Stephen Flaherty
Liriche: Lynn Ahrens
Libretto: Terrence McNally
Debutto ufficiale: Broadway, 1998

Il musical “Ragtime” si basa sull’omonimo romanzo di E.L. Doctorow, di cui già esisteva una versione cinematografica del 1981.

Per molti è considerato il vero capolavoro della coppia Ahrens&Flaherty, e sicuramente è stato uno dei migliori spettacoli prodotti negli anni ’90. Dopo il suo primo debutto a Toronto è sbarcato a Broadway grazie alle ottime critiche e al favore del pubblico. Qui è rimasto per ben tre anni, vincendo quattro Tony Award, tra cui quello per la miglior score.
Il cast originale era semplicemente perfetto, il book di Terrence McNally anche, e la score di Stephen Flaherty potente e trascinante. Non poteva che uscirne un prodotto vincente!

La trama mescola le vicende di personaggi inventati con quelle di personaggi realmente esistiti. Troviamo per esempio Henry Ford, il mago Houdini, l’attivista politica Emma Goldman e la showgirl Evelyn Nesbit. Con i primi anni del ‘900 da fare da sfondo, le numerose storie si incontrano ed intrecciano. Tra queste c’è quella di Sarah, una donna afroamericana disperata ed afflitta dalla povertà e dall’assenza del marito. In un impeto di debolezza cerca di sbarazzarsi del figlio appena nato, ma fortunatamente senza riuscirci.

Il bambino viene ritrovato da una famiglia borghese che, senza pregiudizi, aiuta mamma e figlio, offrendo loro rifugio e conforto. Il marito, Colehouse, è invece un musicista che tenta di sfondare per poter tornare dalla moglie da vero signore. Ma la loro storia è destinata a tramutarsi in tragedia a causa delle intolleranze razziali e della sete di vendetta dell’uomo. Assistiamo anche alle vicende di Tateh, un povero immigrato ebreo vedovo che cerca in ogni modo di mantenere la figlia. Alla fine, tra tumulti politici, lotte sociali e scandali, l’uomo riuscirà a rifarsi una vita diventando uno dei primi registi cinematografici.

La score è un’esplosione di generi: spazia dal jazz, al blues, dal country al gospel, fino ad arrivare, ovviamente, al ragtime. L’intero spartito ripercorre, con una grande coerenza intera, la nascita e la storia della musica americana del ‘900. Non posso non citare le emozionanti Your Daddy’s Son, “Back To Before”… Come l’imponente corale gospel in Till We Reach The Day”. Ma non solo, troviamo anche brani vivaci e grintosi come “Gettin’ Ready Rag” e “Crime Of The Century”. E brani più raccolti e dolci come Gliding. Insomma, questa intera score merita di essere ascoltata con attenzione. Vi regalerà grandi emozioni!

Grazie anche ai grandi numeri coreografati, “Ragtime” risulta essere un musical molto corale. Offre un sottile e ben riuscito parallelismo tra i cambiamenti musicali e quelli storici della società e mentalità di quel tempo. Senza troppi fronzoli, mostra un ritratto storico e al tempo stesso celebra e omaggia un’importante fase dell’America, mostrandone anche le complessità e contraddizioni.

Nel 2003 arrivò anche la tanto attesa versione londinese, che però non ottenne lo stesso successo.

Vi consigliamo, in primis, di ascoltarlo e, se vi dovesse essere possibile, di vederlo!

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