Tap the Mask al Teatro PIME di Milano – Recensione

Ph. Artphotogram Roberto Bellu

Volevo parlarvi di un’esperienza davvero unica che ho avuto la fortuna di vivere il 1° marzo al Teatro PIME di Milano: lo spettacolo Tap the Mask. È stato un incontro davvero speciale tra l’arpa celtica e il tip tap, due mondi che sembrano così lontani, ma che insieme creano qualcosa di veramente magico e inaspettato.

Dallo spettacolo ci si aspetta qualcosa di inusuale, ma quello che arriva è ben più di una semplice fusione di suoni. La compagnia Harp & Tap ha messo in scena una performance che mescola danza e musica in un modo completamente nuovo. I protagonisti, Ilaria Suss e Adriano Sangineto, partono da un vero e proprio duello: si sfidano, si inseguono, ma poi si alleano, creando un vortice di emozioni che va dalla gioia alla rabbia, dalla gelosia alla tristezza. Una vera e propria “battaglia” tra suoni e movimenti, dove l’arpa si fa strada tra ritmi di swing, ragtime e groove, dando vita a un’esperienza visiva e sonora coinvolgente.

Ph. Artphotogram Roberto Bellu

Lo spettacolo non è solo una performance musicale e coreografica: è un viaggio attraverso le emozioni nascoste dietro quella “maschera” che ognuno di noi indossa nella vita quotidiana. È quasi come se l’arte ci invitasse a riflettere su quanto siano complessi e sfaccettati i sentimenti che proviamo. Ogni passo, ogni nota, ogni movimento dei piedi racconta qualcosa di profondo.

Non posso non menzionare la presenza dell’arpista Amy Turk e dei ballerini Monica Patino, Michela Brasca e Matteo Passini, che hanno aggiunto una marcia in più allo spettacolo, portando sul palco un’energia incredibile. E come ciliegina sulla torta, il finale con i giovani talenti (Federica Stomati, Angela Paganelli, Sofia Barraco e Martina Mazza) che si sono uniti ai protagonisti ha dato un tocco di freschezza e novità che non ci si aspettava .

Se amate l’arte che rompe le barriere e vi emoziona, Tap the Mask è assolutamente da vedere. Non vedo l’ora di vedere cosa ci riserveranno in futuro!

Ph. Artphotogram Roberto Bellu

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