Il Teatro Romano è uno dei meglio conservati in Italia, un museo nella bella Verona
“Dicono che Verona è romantica, è pittoresca; e perciò anche dialettale; è una grande città, è capitale e provinciale ad un tempo”
Così Guido Piovene, ci introduce la città di Verona. Bella, romantica, teatro di grandi opere, la città è inoltre famosa per aver ospitato Dante durante il suo esilio. Non si parla spesso della sua permanenza, eppure Verona è da considerarsi la sua prima destinazione dopo Firenze. Diversi, infatti, i riferimenti che il sommo poeta rivolge agli Scaligeri, famiglia dove trovò ospitalità durante i 7 anni trascorsi nella “bella Verona”.
È proprio in questa città che sorge uno dei teatri all’aperto meglio conservati dell’Italia settentrionale: Il teatro romano di Verona.
Lo spazio, per la sua particolarità, funge sia da percorso espositivo dell’omonimo museo archeologico cittadino, sia da sede, durante i mesi estivi dell’estate teatrale veronese.
Ai piedi del Colle San Pietro, sulla riva sinistra dell’Adige, risale al I secolo A.C. La conformazione del terreno e l’impatto scenografico di questo particolare punto della città, diventa luogo ideale per la realizzazione di un’imponente edificio teatrale; tuttavia, prima della sua costruzione, è stata necessaria la costruzione di argini in pietra per difenderlo da eventuali piene del fiume.
La costruzione del teatro prosegue per alcuni decenni ma cade in disuso durante il Medioevo tanto che, sui suoi resti, venne costruito un intero quartiere fatto di abitazioni, una chiesa e un monastero.
La sua rinascita è opera di un facoltoso commerciante, Andrea Monga che nell’800 acquista l’area dell’antico edificio e ne dirige gli scavi. L’intervento richiese la demolizione di una trentina di case, con la successiva scoperta dei due scaloni laterali e parte della cavea.
La struttura presenta ordini architettonici diversi su ogni piano: l’ordine tuscanico al piano terreno, ordine ionico sul secondo livello ed infine semipilastri con capitelli riccamente decorati all’ultimo piano.
L’edificio scenico del teatro presenta una lunghezza di 71 metri con locali adibiti a servizi e a depositi che, in epoca romana, raggiungevano un’altezza pari a quella della sommità della cavea.
Quest’ultima ha una larghezza di 105 metri e si affaccia principalmente su buona parte di Colle San Pietro. La cavea è inoltre perimetrata da una profonda intercapedine scavata nella roccia, in modo tale da arginare il problema di eventuali infiltrazione di acqua piovana.
Delle due gallerie sovrapposte tagliate nella roccia che concludevano la cavea, rimangono solo pochi resti.
Le terrazze originali, inoltre, sono oggi sostituite da Castel San Pietro: anticamente al suo posto, sorgeva un tempio romano, le cui tracce emersero durante i avori di costruzione del castello stesso.
Agli scavi sono sopravvissuti 2 edifici: il Convento di San Girolamo e la Chiesa dei Santi Siro e Libera. Il Convento ospita oggi le ricche collezioni del museo Archeologico di Verona.
Nonostante tutto, attualmente il Teatro ospita ogni anno gli eventi dell’estate veronese.
Considerato il momento più fiorente della stagione, l’estate è il periodo in cui la bella Verona esplode di vita e magia, con una serie di eventi tra i quali concerti, spettacoli di prosa, di danza e opere.
Le serate al teatro Romano ospitano inoltre le più belle rappresentazioni a tema shakespeariano, tra cui l’iconico “Romeo e Giulietta”, simbolo indiscusso della città in cui l’opera prende vita.
È proprio il caso di dirlo: un sogno di mezza estate sotto le stelle, in cui la bellezza scenografica e la suggestiva vista sul fiume, fanno da cornice ad uno dei teatri all’aperto più suggestivi del nostro bel Paese.
Francesca Vadacca
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