Uno spettacolo completamente… OUT OF THE BLUE

OUT OF THE BLUE

29 gennaio | 8 febbraio

OUT-OF-THE-BLUE_

prima nazionale
scritto e diretto da Chicco Dossi
con Francesco Meola, Diego Pleuteri, Cinzia Tropiano, Simone Tudda
scene e costumi Carlo Sala
disegno luci Davide Villa
movimenti di scena Simone Tudda
produzione Teatro della Cooperativa

Testo vincitore del XXI Premio InediTO – Colline di Torino
Menzione speciale al V Premio Drammaturgico Carlo Annoni Sostenuto da
Next-Laboratorio delle Idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo-Edizione 2023/24
INSERITO IN INVITO A TEATRO

Dal 29 gennaio all’8 febbraio il Teatro della Cooperativa presenta in prima nazionale la seconda produzione firmata e diretta da Chicco Dossi, Out of the blue, con un giovane cast composto da Francesco Meola, Diego Pleuteri, Cinzia Tropiano e Simone Tudda.

OUT OF THE BLUE ambienta il racconto in un appartamento, in cui due coppie vivono a vent’anni di distanza l’una dall’altra.

Tutti vedranno detonate le proprie certezze, la propria normalità di fronte a due malattie che li costringono a fare i conti con sé stessi, con il proprio partner, con il proprio mondo.

Spesso, riferendosi alla corrente emergenza sanitaria, si sente parlare di pandemia globale. Un’espressione ridondante, dal momento che ogni pandemia (dal greco pandèmios – di tutto il popolo) dovrebbe essere per definizione globale. Un fondo di verità in questo lapsus, tuttavia, c’è.

Se confrontata con l’altra grande pandemia dell’età contemporanea e tutt’ora in corso – quella da AIDS – si scorge una differenza sostanziale: il covid-19 influenza tutti, senza distinzione. Se vivi negli anni ‘20 del XXI secolo sul pianeta Terra, la tua vita è in qualche modo trasformata da questa epidemia. Lo stesso non si può dire della sindrome da immunodeficienza acquisita.

Un appartamento. Due coppie che lo abitano a vent’anni di distanza. Marcello e David nel 2020, Camilla e Thibaut nel 2000.

Dal momento in cui entrano per la prima volta, se non indicato diversamente, i personaggi sono simultaneamente sempre in scena.

Non possono, ovviamente, toccarsi o interagire, ma i personaggi, anche quando i riflettori non sono puntati su di loro, continuano a vivere il loro tempo e i gesti, gli sguardi, gli echi di ciò che dicono e fanno, talvolta, possono riverberare attraverso le dimensioni.

Diversi elementi scenici (il divano, il frigorifero, il piano cottura…) si trascinano nel corso del tempo: lì erano all’inizio del millennio e lì restano vent’anni dopo.

Altri, come il computer di David, anche solo per semplici motivi di anacronismo o di continuità, appartengono soltanto a uno dei due squarci temporali, nonostante nella messa in scena ci possano apparire come sempre presenti.

La qualità più importante è l’olografia:

come le stampe lenticolari, quelle che mostrano un’immagine diversa a seconda dell’angolo da cui sono guardate, allo stesso modo le transizioni tra i due periodi dovrebbero dare quell’idea, l’idea di una variazione su uno stesso tema.

CARTELLINO VERDE Stagione 2024|2025

TEATRO DELLA COOPERATIVA – via privata Hermada 8 – Milano – info e prenotazioni – Tel. 02 6420761 info@teatrodellacooperativa.it – www.teatrodellacooperativa.it

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