E dopo aver invaso i cinema italiani, le musiche dei Queen tornano a Teatro, con lo spettacolo We Will Rock You cavalcando la Queen Mania del momento.
Un capolavoro che a Londra in 12 anni è riuscito a portare più di 8 milioni di persone a teatro. Dopo la precedente produzione del 2009, Barley Arts decide di riproporlo con i giusti riadattamenti, citando per esempio mostri sacri come Jannacci e Gaber ed un più “rocker” Liagabue, ma non solo! Vengono menzionati personaggi e fenomeni attualissimi come i fashion blogger, Barbara Durso e il problema dei secondary ticket.
Lo spettacolo è diretto da Tim Luscombe, con la direzione artistica di Valentina Ferrari, la direzioni vocale di Antonio Torella e la direzione musicale di Riccardo Di Paola. Le coreografie sono firmate da Gail Richardson.
Il musical è ambientato tra circa trecento anni. Il pianeta Terra è stata rinominato Pianeta Mall ed è controllato dalla Globalsoft Corporation. Sul Pianeta Mall, i ragazzi detti Gaga Kids, ascoltano solamente la computer music, vestono tutti allo stesso modo e pensano tutti le stesse cose. Gli strumenti musicali sono stati aboliti e la musica rock è sconosciuta. Finché un predestinato di nome Galileo e la sua amata Scaramouche porteranno scompiglio e cambieranno le cose.
Votiamo!
Titolo: We Will Rock You è uno spettacolo emblema a Londra, le musiche dei Queen alzano il livello di una storia di per sé sempliciotta, per non dire “trash”. Ma non mancano momenti toccanti come l’omaggio a tutti i grandi artisti che ci hanno lasciato troppo presto, o come la denuncia alla società odierna troppo impegnata ad esaltare fashion blogger, perdendo di vista la vera umanità. Voto: 7,5/10
Regia: lo spettacolo, diretto da Tim Luscombe, corre il grosso rischio di diventare un concerto tributo, ma rispetto alla vecchia edizione, qui si è lasciato più spazio alla storia. Lo spettacolo parte lento per permettere di capire bene la trama, ma non appena si velocizza il tutto, lo spettacolo cambia piega. Molto apprezzato l’uso dell’abbattimento della quarta parete prima con Brit Interpretato da Claudio Zanelli che si concede anche un giro tra il pubblico e poi con Galileo (Salvo Vinci) che fa intonare We Will Rock You al pubblico. Voto: 7,5/10
Cast: Non c’è ombra di dubbio, la forza di questo spettacolo è il cast. Regina incontrastata è Scaramouche (Alessandra Ferrari) che con Somebody to love incanta, emoziona, stupisce! Britney Spers, Brit, è interpretato da Claudio Zanelli, il quale riesce sempre ad usare tanta ironia e ad essere convincente in ogni suo personaggio, ma non solo: canta i Queen con una disinvoltura che solo chi sa cos’è la musica può avere! Galileo (Salvo Vinci) seppur dotato di una voce fantastica, arriva da una pomeridiana e sembra avere la voce stanca, ma mantiene comunque il suo personaggio in modo più che credibile. Killer Queen e Khashoggi, rispettivamente Valentina Ferrari e Paolo Barillari, mostrano tanto talento nel cantato quanto nel recitato, mai sopra le righe se non dove il copione lo richiedeva. Pop e Oz (Massimiliano Colonna e Loredana Fadda) convincono molto, da sottolineare la potenza vocale di Loredana, sempre una certezza.
Complimenti anche a tutti i ragazzi dell’ensemble tra i quali spicca Paolo Ciferri, e complimenti ai giovani ragazzi della SDM in scena per le date milanesi.
Questo spettacolo però non sarebbe stato tale senza la bravissima Band, con il direttore Musicale Riccardo Di Paola, il direttore Vocale Antonio Torella e gli altri musicisti Roberta Raschella, Federica Pellegrinelli, Alessandro Cassani e Marco Parenti. Voto: 8,5/10
Coreografie: le coreografie di Gail Richardson sono semplici ma d’impatto, in uno spettacolo dove a far da padrona sono le voci dei performer, riescono a ritagliarsi uno spazio importante anche loro. Voto: 7/10
Scenografie, luci e costumi: Non ci sono molti cambi di scenografie per questo spettacolo, ma una fissa dall’inizio alla fine, sviluppata su due piani. Proprio per questo hanno una grande importanza il disegno luci (fatto molto bene ed efficace) ed i costumi: bellissimi, innovativi e calzanti per l’epoca in cui si svolge la storia. Voto: 7,5/10
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