A Bronx Tale – Recensione

Venerdì siamo stati catapultati nel Bronx degli anni ’60 per la Prima di “A Bronx Tale”. Uno spettacolo che arriva direttamente da Broadway, con le musiche di Alan Menken e che nasce dall’omonimo film del 1993 diretto da Robert De Niro. Diretto da Claudio Insegno, con la direzione di Claudia Campolongo e le coreografie di Luca Peluso, lo spettacolo narra le vicende del piccolo Calogero, il quale si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato ed assiste all’omicidio di un uomo per mano di Sonny, il boss del quartiere. Il piccolo “C”, come lo soprannominerà Sonny in seguito, decide di non denunciare il boss e diventa presto il suo protetto, nonostante il parere contrario del padre Lorenzo. Passa il tempo e Calogero diventa grande e si innamora di una ragazza di colore, Jane. Per colpa degli amici di Calogero e del razzismo di quegli anni, la situazione si complica finendo in tragedia.

Finalmente ciò che state aspettando… i voti!

Titolo: Questo spettacolo ha un messaggio può vantare una trama semplice ma efficace, con messaggi importanti e per niente scontati. È tratto dall’omonimo film di De Niro e le musiche sono firmate da Alan Menken, ma adattate in italiano dal giovane Mario Finulli. Questa è forse la dimostrazione che se diamo fiducia ai giovani, non si resta delusi! Voto: 8/10

Regia: Il regista è sempre lui, Claudio Insegno. E come già successo in questa stagione con Kinky Boots, riesce a mettere in scena, questa volta in tempi record, uno spettacolo credibile e pulito. Il suo marchio di fabbrica è presente anche in questo spettacolo: un insieme di battute comiche che hanno saputo alleggerire anche una storia come questa. Voto: 7,5/10

Cast: Giulio Pangi non sbaglia e mette insieme una squadra veramente forte! Non voglio risultare ripetitivo, ma Marco Stabile è una certezza per ruoli come questi, si è tolto gli stivali di Charlie Price per indossare il cappello di Calogero, e lo ha fatto con una disinvoltura disarmante. Andrea Carli e Roberto Rossetti, rispettivamente Sonny e Lorenzo, sono due performer navigati e mettono in scena tutta la loro esperienza esibendosi in maniera superba. Tanto azzeccati gli scagnozzi di Sonny (Giulio Pangi, Umberto Noto, Claudio Zanelli, Michel Orlando e Michele Savoia) tanto quanto la bravura dei giovani performer che interpretavano il gruppo degli amici di Calogero, ovvero Alfredo Simone, Francesco Marino e Giacomo Marcheschi. Una menzione speciale per quest’ultimo che con astuzia risolve il problema del microfono non funzionante con l’aiuto dei colleghi con lui sul palco. Giuseppe Savino finalmente mostra sul palco anche le sue doti attoriali, oltre che mettersi sempre in mostra per la sua bravura nella danza. Mi soffermo infine su Valentina Gullace, una voce emozionante e un’interpretazione molto credibile. Solitamente non mi piace parlare dei giovanissimi performer in scena, perché da loro forse non si pretende ancora tanto quanto dagli adulti, ma Mario Donato Vinci è un bambino veramente di talento. È sveglio, energico, sorridente e con una voce sempre intonata e piacevole! A lui un in bocca al lupo, e non aver fretta di crescere! E tantissimi complimenti anche a tutto il resto del cast: Daniela Pobega, Claudia Campolongo, David Marzi, Pierluigi Lima, Francesca Piersante, Mitiso Paladino Florio, Martina Lunghi, Rosy Messina, e Simone De Rose. Voto: 8,5/10

Coreografie: Continuo la mia crociata in favore dei giovani con le coreografie di Luca Peluso: tanto giovane quanto bravo! Dà a questo spettacolo freschezza ed energia. Voto: 7,5/10

  • 8/10
    Titolo - 8/10
  • 7.5/10
    Regia - 7.5/10
  • 8.5/10
    Cast - 8.5/10
  • 7.5/10
    Coreografie - 7.5/10
7.9/10

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