Intervista a Lia Locatelli, direttrice artistica della scuola M.Art.E.di Varese

Qui con noi oggi, Lia Locatelli, direttrice artistica della scuola M.Art.E.di Varese che ci presenterà il suo progetto innovativo, volto a rendere sempre più attuale il mondo dello spettacolo. 
– Cos’è M.Art.E.?

M.Art.E. è “music Art Education”. Nasce per essere una scuola delle arti dello spettacolo per tutte le età. Per quanto riguarda le lezioni in sede, noi dividiamo la nostra programmazione fra lezioni in sede e magari progetti laboratoriali nelle scuole. Abbiamo iniziato questo progetto a partire da ottobre 2019, quindi siamo nuovi: il nostro obbiettivo principale è quello di formare un giorno una scuola che accolga anche i ragazzi al suo interno. Per adesso ci spostiamo noi nelle progettazioni scolastiche, collaborando con alcune strutture. 

Siamo a tutti gli effetti, una scuola delle arti visive delle arti dello spettacolo. Abbiamo differenti materie al nostro interno: musical performance e recitazione di cui mi occupo io, canto di cui si occupa Simone Pontini, portamento scenico che chiamiamo “danza a livello 1/portamento” di cui si occupa sempre Simone Pontini e poi abbiamo differenti materie che gravitano intorno alla struttura come, ad esempio,scrittura creativa di cui si occuperà, per la sessione estiva, Francesco Maggioni. Caterina Rossi, attualmente presidente Unicef della sezione Varese e fondatrice insieme a me della scuola, si occupa di life coaching.  

La scuola è stata fondata da 7 soci fondatori anche se in ufficio, ogni giorno, si può trovare me, Caterina Rossi e Simone Pontini.- Qual è la politica alla base del vostro progetto? 

Si pensa sempre alle arti dello spettacolo come una cosa vecchia, elitaria, che fanno solo determinate persone. Poche arti dello spettacolo hanno avuto l’intelligenza, la capacità di rinnovarsi, di stare al passo coi tempi: mi viene in mente la musica. La musica si è trasformata, si trasforma sempre, è diventata elettronica, più vicina alle nuove generazioni e noi siamo molto vicino anche alla musica indipendente come psicologia; questo però non è avvenuto del tutto nel teatro, oppure è avvenuto ma questa progressione non è conosciuta dalla gente che vede sempre il teatro, il musical o comunque le assi del palcoscenicocome una cosa vecchia e arcaica. Questo no: noi siamo tutti giovani, professionisti, diplomati, veniamo tutti da accademie o da scuole importanti italiane e siamo nella progressione assoluta delle arti dello spettacolo. Siamo convinti che queste arti necessitino una progressione e stiamo cercando di attivarla in tutti i modi. Da noi, inoltre, difficilmente si troveranno le maschere teatrali ma, piuttosto, una cura dell’emozione, della verità, della realtà emotiva a partire dalla consapevolezza di sé.- Avete parlato di progetti laboratoriali nelle scuole: siete molto attivi nel sociale?

Scriviamo molto per il sociale: abbiamo scritto uno spettacolo sui disturbi alimentari per Jonas Varese, che è andato in scena lo scorso gennaio. Abbiamo, inoltre, collaborato con la “Casa di Paolo” di Varese, con fondazione Ascoli e stavamo per collaborare, prima del lockdown, con “Il ponte del sorriso” che è un’altra famosa associazione che si occupa di portare un sorriso negli ospedali ai bambini e ai ragazzi malati.- Come avete gestito il progetto durante il recente lockdown

Durante il corona virus abbiamo sostenuto delle lezioni online, rinnovandoci, e quindi andando verso la progressione. I nostri allievi ci hanno seguito, la programmazione che abbiamo proposto è piaciuta e siamo riusciti a realizzare uno spettacolo online, chiamato “free yourmind”, che ha avuto un discreto successo: ha ricevuto infatti, 1500 visualizzazioni in 32 ore, cosa che assolutamente non ci aspettavamo. Per questo motivo, anche in rispetto verso quella che è la nostra politica di evoluzione e cambiamento continuo, continueremo a fare spettacoli online, evolvendoci e andando verso questa nuova direzione del digitale oltre comunque, a continuare, quando sarà possibile, una programmazione di persona.- Il progetto include anche performer professionisti?

Abbiamo una compagnia di performer che sono amatori, ma anche semi-professionisti o che stanno studiando per esserlo, con cui abbiamo attivato una sezione di spettacoli. È una compagnia che nasce sui palchi di altri musical inediti della città di Varese che sono andati abbastanza bene, uno tra questi “mostruosamente mostro” e continueremo a collaborare e procedere anche con loro. Essendo una compagnia di musical, si accede attraverso provini, che sono previsti tra settembre e ottobre. Per quanto riguarda la corsistica normale, basta semplicemente iscriversi. – Siete una realtà molto giovane e piena di entusiasmo. Avete eventuali progetti in cantiere? 

Per quest’estate abbiamo proposto una formazione a 360° rispetto a tutti i nostri corsi però diciamo un po’ small. Noi lo chiamiamo “6 x 4”, ovvero sei materie per quattro incontri in modo tale che, chi partecipa, possa approcciarsi alla nostra struttura.

Data l’impossibilità a riprendere le lezioni in posti chiusi, abbiamo deciso di attivare una programmazione di lezioni online, incentrate su una tematica ben precisa. Ad esempio, il laboratorio di recitazione sarà focalizzato su un monologo, quello di musical performance su un personaggio del musical che verrà scelto in fase d’opera ecc. Una sorta di anteprima della nostra futura programmazione invernale. Il laboratorio verrà, inoltre, concluso con uno spettacolo online.

Grazie a Lia per essere stata con noi oggi. Vi auguriamo tanto successo e vi mandiamo un enorme in bocca al lupo per tutto!

Categories News, Scuole

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