Mare Fuori approda a Milano. Questo è il nostro pensiero.

Mare Fuori
Foto concessa dall’ufficio stampa.

A Milano è arrivato il tanto atteso “MARE FUORI”, il musical diretto da Alessandro Siani, trasposizione della serie TV di grandissimo successo.

 Sembra incredibile, ma lo spettacolo “Mare Fuori” in scena da martedì a domenica ha registrato praticamente il tutto esaurito per tutte le repliche, a dimostrazione di quanto il fandom della serie napoletana sia davvero legato al marchio e ai loro beniamini, una su tutti Maria Esposito nei panni di Rosa Ricci. 

Questo spettacolo è una vera e propria sfida e finalmente un prodotto originale completamente italiano! Se con il pubblico la partita è già vinta in partenza, visto i teatri stracolmi, quale sarà l’esito sul piano artistico? Purtroppo deludente e adesso vi dirò il motivo.

MESSA IN SCENA

La trama dello spettacolo è un mix delle prime tre stagioni, anche se non sempre rimane fedele per esigenze artistiche, come nel caso della storia di Totò, interpretato da Antonio Orefice, di cui preferisco non anticipare i dettagli. 

La scenografia è praticamente inesistente, basandosi principalmente su grandi Ledwall, la cui efficacia varia. Alcuni elementi, come il teatro, funzionano, ma altri, come la scena rossa splatter o la morte di Viola, risultano un po’ finte ed eccessive. 

Foto concessa dall’ufficio stampa.

Le coreografie di Marcello e Mommo Sacchetta sono coerenti con lo spettacolo, energiche e ritmate, e vengono eseguite con maestria dai membri del cast. 

La regia di Siani non convince del tutto: la direzione degli attori potrebbe non essere all’altezza, con interpretazioni superficiali o poco convincenti dei personaggi che compromettono l’immersione dello spettatore nell’esperienza teatrale. Inoltre, sono poco curati sia i controscena che la parte corale, gran parte già in playback, cosa che si nota vista la mancanza di Sync tra labiale e cantato. Infine, i bui nei cambi scena rendono il tutto meno professionale.

INTERPRETAZIONE:

Se alcuni attori “originali” della serie riescono a mantenere la coerenza nei loro ruoli, come nel caso di Rosa Ricci, Milos, Doberman e Micciarella, altri risultano deboli. 

Un esempio è Mattia Zenzola nel ruolo di Carmine Di Salvo, il quale nonostante eccella come ballerino, purtroppo non mostra altrettanta capacità nella sua interpretazione. Un altro caso deludente è Christian Roberto nei panni di “O’ Chiattillo”, che dà al suo personaggio un tono sfigato poco comprensibile.

Antonio Orefice sembra la copia del regista, con una verve da napoletano verace che intrattiene dall‘inizio alla fine in maniera ottimale, anche se spesso andava a prendersi il centro per dire la propria battuta e poi tornare al suo posto, dettaglio che non mi ha fatto apprezzare la sua performance al massimo. 

Ho apprezzato Giulia Luzi più per la parte vocale che per quella attoriale, mentre Andrea Sannino è stato una bella sorpresa, anche se a volte sembrava si fosse dimenticato di non trovarsi in un suo concerto ma in un musical.

Yuri Pascale Langer è l’unico con una vera e propria esperienza nel settore e si nota subito per la sua presenza scenica. Sa come muoversi e soprattutto rende davvero bene in live, specialmente accompagnato dalla sua chitarra, il miglior momento dello spettacolo. 

Maria Esposito, per me, è stata una vera e propria sorpresa.

Ho finalmente capito perché piaccia così tanto al pubblico: all’entrata o alla sua celebre frase ha ricevuto un’ovazione da tutto l’Arcimboldi… (neanche Ramin Karimloo ha ricevuto tale trattamento, e stiamo parlando di un mostro sacro del musical internazionale). Maria è credibile, ma soprattutto, così come il suo personaggio, è una guerriera. Nonostante l’infortunio tra il primo e il secondo atto, lei tira dritto e porta a casa una bellissima performance, dimostrando anche le sue capacità nella danza.

Foto concessa dall’ufficio stampa.

IN CONCLUSIONE…

trovo che “Mare Fuori Il Musical” sia una bella operazione di marketing, ma lo avrei chiamato “Mare Fuori a Teatro”, perché di musical ha davvero poco o niente. 

Tuttavia, è un prodotto che piace con i suoi pregi e difetti. Peccato davvero per il playback e per non aver trovato una diversa chiave scenografica. 

Ve lo consiglio? Se vi aspettate un musical, no. Ma se desiderate vedere dal vivo i vostri beniamini della serie e passare una serata leggera, con qualche morto qua e là… beh, allora è lo spettacolo che fa per voi.

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