Martedì sera ha finalmente riaperto il Teatro Nazionale, e il pubblico milanese non aspettava altro! Dopo una settimana di preview, si rimette in moto la macchina della Stage Entertainment, che per la ripartenza ha deciso di puntare su un titolo cinematografico: Pretty Woman Il Musical.
Lo spettacolo è stato scritto da Garry Marshall e Jonathan F. Lawton, mentre Le musiche dei due compositori d’eccellenza Bryan Adams e il suo fidato co-autore Jim Vallance.
TRAMA
Lo spettacolo segue il filo della versione cinematografica. Edward Lewis, affarista miliardario, sta seguendo l’ennesimo affare ovvero sta cercando di acquistare l’azienda di David Morse, già in difficoltà economiche, per smantellarla e guadagnarci. Edward non sa però che la sua vita sta per prendere una direzione totalmente inaspettata grazie all’incontro con Vivian, una giovane prostituta incontrata sulla Hollywood Boulevard che lo porterà a vivere una favola.
LO SPETTACOLO
Questa versione italiana ha sicuramente tanti pregi, ma anche qualche difetto. Purtroppo, la traduzione e i versi italiani di Franco Travaglio rientrano tra quest’ultimi. Le musiche originali già non sono tra i più grandi capolavori, ma questa volta non posso dire di aver apprezzato questo adattamento linguistico. Nessuna delle canzoni ti rimane in testa uscendo da teatro, se non quella iconica (presente solo sul finale dello show). Lo spettacolo ha però numerosissimi pregi, ed è per questo che merita di essere visto, in primis per la band dal vivo, diretta magistralmente da Andrea Calandrini! E non solo, anche le coreografie di Denise Holland Bethke e le imponenti scenografie sono degne di nota. Per non parlare dei costumi di Ivan Stefanutti. La regia è firmata da Carline Brouwer con la regia associata di Chiara Noschese. Molto d’impatto anche il disegno luci di Francesco Vignati. Ma il punto di forza più grande è senz’altro il cast!
CAST
Il biglietto andrebbe pagato, in primis, solo per la bravura del cast. A partire da un ensemble esplosivo, con nomi del calibro di Giorgio Camandona e Andrea Verzicco, si passa ad avere performer di qualità come Michele Anastasi, Nicola Trazzi, e Martina Peruzzi. Una menzione particolare per i giovani allievi della Musical Academy Milano in scena con i professionisti che chissà, magari l’anno prossimo seguiranno le orme delle talentuose Camilla Esposito, Veronica Barchielli e Vanna Tino (assistente alla regia). Spicca piacevolmente Pietro Mattarelli nei panni di Giulio, mentre Cristian Ruiz nei triplici panni di Happy Man / Mr. Thompson / Mr. Hollister manda in estasi tutto il teatro. Ottima interpretazione anche quella di Gabriele Foschi e Lorenzo Tognocchi, rispettivamente Philip Stuckey e David Morse.
La coppia che ha avuto l’onere e l’onore di interpretare i ruoli cinematografici di Richard Gere e Julia Roberts è formata da Thomas Santu e Beatrice Baldaccini. Quest’ultima, dopo l’esperienza televisiva di All Togheter Now, torna a teatro e lo fa con una performance degna di nota. Thomas Santu si conferma un attore dalle grandissime doti interpretative, vestendo molto bene nei panni di Edward Lewis. Chiudo con Martina Ciabatti Mennell, una performer di grandissimo livello che, con un’ottima performance, è riuscita a strappare gli applausi maggiori del Teatro Nazionale.
Siamo in un periodo particolare, fatto di grandi incertezze, ed è per questo che il plauso più grande va sicuramente alla Stage per aver avuto il coraggio di affrontare una produzione così grossa, sfidando per giunta l’impalpabilità di un governo assente nei confronti dei lavoratori dello spettacolo.
Ricordo Beatrice baldaccini. Bravissima cover di Arianna nella bella e la bestia 12anni fa al teatro nazionale di Milano. Non ho visto pretty woman ma partecipo del suo successo. Merita più visibilità Beatrice baldaccini, secondo me