Elisabeth – lo spettacolare made in Austria che toglie il fiato

Elisabeth
Fonte: https://www.amazon.it/Elisabeth-Musical/dp/B000025TL1

Musica: Silvester Levay
Liriche: Michael Kunze
Debutto ufficiale: Vienna, 1992

Oggi vorrei parlarvi di “Elisabeth”, un Off-Broadway che mi ha sempre lasciata senza parole e che non smetterò mai di amare. Devo premettere che non ho mai amato la lingua tedesca, l’ho sempre trovata troppo dura e fredda e non la credevo musicale. Ma col tempo, e grazie agli insegnanti giusti, ho dovuto ricredermi.

“Elisabeth” è il primo grande musical di successo made in Austria, nato dalla collaborazione di Silvester Levay e Michael Kunze. Il primo è un compositore americano, autore di colonne sonore per il cinema. Il secondo è un paroliere tedesco che si era già occupato di numerosi adattamenti di musical anglo-americani come “Les Miserables” e Cats”.

Questo musical è interamente cantato e racconta le vicende della principessa austriaca Elisabeth, che noi tutti conosciamo come Sissi. La scena si apre con un momento molto inquietante: il processo a Luigi Lucheni, l’anarchico italiano che attentò alla vita della principessa. I suoi racconti riportano in scena le tristi vicende della vita di Elisabeth. Il secondo protagonista sembra quasi essere la morte, che perseguita la principessa. Essa è raffigurata come un giovane affascinante e diabolico con il quale Sissi sembra quasi intessere una vera e propria storia d’amore. Lei ne è costantemente attratta, ma contemporaneamente non vuole cedere, perché significherebbe morire. Il loro rapporto crescerà durante tutto lo spettacolo e permetterà di leggere la realtà sotto una sfumatura diversa. Meraviglioso.

Elisabeth cresce inseguendo il mito del padre, nobile anticonformista amante della libertà e dell’avventura. Incontra però Franz Joseph, futuro imperatore e promesso sposo di sua sorella, che però sembra preferire Sissi. Lei viene costretta a sposarsi anche se troppo giovane e cresce così in un mondo rigido e spietato nel quale si sente ingabbiata. Elisabeth a poco a poco, acquista un suo potere personale e diventa sempre più dura con sé e con gli altri.

Dichiara di appartenere solo a se stessa (con la sensazionale Ich genor nur mir) e rifiuta l’amore della Morte. La Morte però si vendicherà, prima portandole via il figlio appena nato, e poi seducendo l’altro figlio Rudolf, che si toglierà la vita dopo aver contraccambiato il bacio della morte. Alla fine, nonostante sia diventata una figura potentissima e di riferimento per la popolazione, è devastata dal dolore. Quando Lucheni attenta alla sua vita, lei finalmente si abbandona tra le braccia del suo amante facendosi trasportare via nel regno dei morti.

Romantico e visionario. L’intero spettacolo è molto emozionante e spettacolare. La messa in scena è cupa e quasi sembra ambientata in un incubo. Gli effetti luce sono efficacissimi e da togliere il fiato, ma il vero capolavoro rimane la score. È ben riuscita e trascinante dall’inizio alla fine, alterna brani ironici ad altri altamente drammatici. Tra questi non posso non citare il mio preferito Nichts, nichts gar nichts.

Lo show ha avuto un grandissimo successo ed è stato tradotto e messo in scena in moltissimi altri Paesi, aspettiamo solo la versione inglese. Parte del merito di così grande successo va sicuramente alla prima interprete di Sissi, la straordinaria Pia Dowes (diventata poi una star del musical tedesco ed olandese).

Non posso che consigliarvi di ascoltarlo e soprattutto di vederlo (QUI). Anche se la lingua potrebbe sembrare un ostacolo, credetemi, ne vale assolutamente la pena.

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