Musica: Galt MacDermot
Liriche e libretto: Gerome Ragni & James Rado
Debutto ufficiale: Off Broadway, 1968
Musical generazionale diventato uno dei più famosi e replicati in tutto il mondo. Senza una trama precisa, lo spettacolo è una celebrazione della filosofia hippie americana, sviluppatasi sul finire degli anni ’60, adottata da un gruppo di “Figli dei fiori”. Essi rifiutano di obbedire alle leggi dello stato (in particolare di aderire al servizio militare), e credono nell’amore universale e libero, sostengono l’antiproibizionismo, vogliono pace, amicizia, sesso e lunghi capelli.
Sul palco regna protagonista la Tribe, ma pur essendo un gruppo di giovani uniti dagli stessi valori, ognuno dei componenti ha la sua personalità. Troviamo Sheila, bella e intelligente innamorata di Berger (leader carismatico della tribù) e molto affezionata a Claude (ultimo arrivato che si rivelerà il meno convinto); Woof, che si prodiga nella celebrazione delle droghe; Hud che introduce le tematiche del razzismo e dell’interculturalità; Jennie, una ragazza incinta di non si sa bene chi, disillusa e brillante…
Fu sicuramente uno dei musical più rivoluzionari del periodo e le ragioni sono svariate: contenuti trasgressivi, musiche decisamente rock (una grande novità per l’epoca), assenza di protagonisti e di una vera e propria trama, un cast di giovanissimi artisti al tempo sconosciuti, una scena di nudo integrale e molto altro.
Ma non si può però negare che il vero punto di forza sia la fenomenale score prodotta dagli autori. Ogni canzone dello spettacolo ha un’energia tutta sua e mai ridondante. Seppur nessuno dei brani porta avanti la storia (perché di storia in fondo ce n’è poca) sono le canzoni stesse a tenere in piedi il musical. Dall’opening Aquarius, all’emozionante Where do I go, passando per le indimenticabili Hair, I got life, Three-Five-Zero-Zero, e concludendo con il gran fianle Let the Sunshine… una colonna sonora che non si può non conoscere e non amare.
Dopo il trionfo americano lo show viene prodotto a Londra, superando le 2000 repliche. Nel 1979 Milos Forman ne dirige la versione cinematografica con protagonisti John Savage e Treat Williams. Pur essendo un film suggestivo e ben fatto, ha però una trama vera e propria con sviluppi diversi dalla versione teatrale e con un finale più duro e drammatico.
Non si può non consigliare questo musical. È stato a suo tempo rivoluzionario, ha fatto la storia non solo del teatro musicale ma anche del rock. I brani ti conquistano e a tratti commuovono. E i temi, per quanto possano sembrare circoscritti ad un periodo ben definito, sono invece sempre veri, importanti e attuali.
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The Flesh Failures (Let The Sunshine In) – Original Broadway Cast 1968