A Class Act – Un prezioso tributo allo sfortunato Edward Kleban

Kleban
Fonte: https://www.guidetomusicaltheatre.com

Musica e Liriche: Edward Kleban
Libretto: Linda Kline
Debutto ufficiale: Broadway, 2001

Il nome di Edward Kleban vi dice qualcosa? Non molto? Beh, forse perché lo conosciamo unicamente per essere stato l’autore delle liriche di A Chorus Line.

Eppure fu un compositore di estremo talento che non riuscì mai a sfondare fino in fondo.

A Class Act – Un musical sui musical” è il vero e grande testamento lasciato al pubblico dallo sfortunato Kleban, morto di cancro con il rimpianto di non aver realizzato tutti i suoi sogni.

Ideato, diretto ed interpretato da Lonny Price, il musical è costruito sulle canzoni rimaste inedite del compositore, alcune tratte da progetti per musical mai andate in scena, come ad esempio “Gallery”. Questo era il progetto più caro all’autore e sarebbe stato basato sui più famosi dipinti della storia dell’arte. Un altro sul divorzio: “Subject to change”. E molti altri come “Scandal”, “Scaramuche”

I brani sono perfettamente inseriti in un book originale, ironico e molto commovente che narra proprio della vita di Kleban. Sembrano davvero scritti appositamente per un musical unico, come raramente succede quando si cerca di creare un musical con brani preesistenti.

La sua storia è fatta di alti e bassi e di una sfrenata ricerca di realizzazione di sé. Vediamo narrate le sue inconcludenti relazioni sentimentali, le sue grandi amicizie, ma soprattutto uno spaccato dei retroscena del mondo del musical. In particolare è molto toccante ed avvincente la parte dedicata proprio alla creazione di “A Chorus Line”.

Come scopriamo poi, Kleban alla sua morte lasciò tutti i soldi ricavati con i diritti d’autore di “A Chorus Line” ad un’associazione per la promozione ed il supporto di nuovi ed emergenti scrittori di musical americani.

Ascoltando la score ci rendiamo facilmente conto del talento incompreso di Edward Kleban. Le canzoni sono originali e bellissime: dall’ironico opening “Light On My Feet” all’affascinante “Paris Through The Window”. Non si possono non citare anche “Gougin’s Shoes” e “Better”. Stephen Sondheim in persona scelse addirittura quest’ultima come una delle 100 canzoni da musical che avrebbe voluto scrivere lui.

Il musical purtroppo rimase solo pochi mesi in scena, anche se ottenne ottime recensioni e avrebbe meritato molto più successo. Ma sembra quasi che il destino di un uomo non si possa cambiare neanche dopo la sua morte.

A noi non resta che ascoltare il cd del cast originale e sperare in un futuro revival.

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