La storia del Teatro Sospeso: Fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi

Il Teatro Sospeso di Brindisi, la sua storia e la Fondazione Nuovo Teatro Giuseppe Verdi

È presso il “Largo Gianni D’Errico” che nella città di Brindisi sorge la Fondazione Nuovo Teatro Verdi. La sua particolarità sta nell’essere “sospeso” sopra un sito archeologico risalente a secoli addietro! Ma pochi sanno che in realtà quella non era la sua locazione originale.

Il primo teatro comunale intitolato a Giuseppe Verdi sorgeva all’angolo con piazza Cairoli, su corso Umberto e confinava con le vie Masaniello e Mazzini.

Una storia che fa spezzare il cuore, quella di un teatro storico abbattuto per far posto a un palazzo. Ma qual è la sua storia?

Nel 1890 l’ingegnere Achille Sfondrini presenta un primo progetto, successivamente negato. Il Vecchio Teatro Verdi si fonda, infatti, sulla seguente proposta del 1894 da parte dell’ingegnere Corrado Pergolesi, progettista e costruttore dei teatri di Jesi, Ancona e Corfù.

I lavori iniziarono un anno dopo e la sua inaugurazione avvenne a qualche mese di distanza dall’apertura del teatro Petruzzelli di Bari.

Il Vecchio teatro Verdi di Brindisi copriva una superficie di 1300 mq e la sua costruzione richiese 9 anni di lavori. Durarono infatti dal marzo del 1892 al marzo del 1901.

Fonte http://www.brindisiweb.it/storia/teatro_verdi1.asp
Una prima idea fu quella di intitolare la struttura al poeta, scrittore e politico italiano Dante Alighieri per via degli affreschi interni della cupola rappresentanti episodi della Divina Commedia.

Successivamente, lo studioso di storia locale Baldassarre Terribile propose il nome di Leonardo Leo, un grande musicista di San Vito dei Normanni che visse tra il 1674 e il 1744.

Infine si optò per l’idea del giornalista Edoardo Pedio che propose di intitolarlo a Giuseppe Verdi, scomparso nello stesso anno dell’inaugurazione della struttura teatrale brindisina.

Il primo spettacolo del 24 marzo 1901 fu infatti dedicato al musicista bussetano per commemorare la sua scomparsa.

La prima stagione lirica avviene invece il 17 ottobre del 1903 con la rappresentazione della “Traviata”.

Nella sua breve vita di soli 55 anni, il Vecchio Teatro Verdi di Brindisi ha ospitato opere liriche, operette, conferenze, comizi, spettacoli di prosa e di varietà, fiere, feste e veglioni.

Grazie alla documentazione archivistica è possibile ricostruire l’interno del teatro. Costituito da una platea e da tre ordini di gallerie, la sala si presentava ricca di fregi, dipinti. Gli stucchi dorati fungevano da cornice idilliaca a grandi spettacoli lirici e non.

Tra le stagioni liriche degne di nota, quella dedicata all’inaugurazione della struttura nel 1903 e quella del 13 giugno del 1926. È in questa serata che si esibisce il famoso tenore leccese Tito Schipa in occasione del concerto per la raccolta fondi da destinare alla costruzione del Monumento al Marinaio d’Italia.

Il declino del Vecchio Teatro Verdi è segnato dall’inizio della Seconda Guerra mondiale a causa dell’esplosione di innumerevoli bombe che hanno recato gravi danni alla struttura.

Il 19 aprile del 1951, l’ingegnere capo del comune Ugo d’Alonzo, propose per la prima volta la demolizione del teatro per la salvaguardia dei cittadini.

A luglio dello stesso anno una commissione di tecnici del Genio Civile dichiarò che il Verdi non rispondeva più alle esigenze per le quali era stato costruito. Fu quindi ritenuto un monumento non degno di conservazione. Venne inoltre supposto che l’area geografica in cui sorgeva il teatro poteva essere utilizzata in modo migliore, in quanto cuore centrale della città.

Nonostante ciò, la struttura continuò  a funzionare come cinema fino al 1956 quando il 23 agosto la Prefettura non ne dispose la chiusura.

Il giornale “Meridionale” descrisse il teatro ormai decrepito e invitò le autorità ad intervenire: “Cosa aspetta l’impresa che gestisce il teatro? Che questo crolli in una serata di piena?” scrive.

Dopo tre anni di abbandono alla mercé della pioggia e delle intemperie, nel 1960 il “Verdi” venne demolito per volere del Commissario Straordinario del Comune. Questo suscitò un forte dissenso da parte dei cittadini, sensibili al valore storico del teatro e di cui ne auspicavano il restauro e la conservazione.

Fonte http://www.brindisiweb.it/storia/teatro_verdi1.asp

Nella pubblicazione dell’Archivio di Stato di Brindisi “La fabbrica del teatro” nel 1986 di Elena Lenzi scrive: “A questo punto si può parlare, senza tema di smentita, di abbandono volontario da parte degli amministratori dell’epoca, abbandono che fu causa dell’ulteriore degrado dello stabile su cui fondò ed ebbe attuazione, senza incontrare ostacoli, la decisione di demolirlo”.

Non si sa nulla, inoltre, su che fine abbiano fatto tutti gli arredi e le attrezzature di scena sgomberate dopo il ciclone del 1956.

Nel 1966, grazie all’ambizioso progetto dell’architetto romano Enrico Nespega si iniziò a parlare della nuova costruzione del “teatro sospeso”.

Questo perché, sotto la struttura, sollevato dal piano stradale con grandi campate, sono presenti basamenti risalenti all’epoca romana di diversi secoli prima.

Si decise perciò di costruire la struttura “sospesa” su un’importantissima area archeologica scoperta nel 1964 , durante l’abbattimento di alcune abitazioni fatiscenti.

Questa scelta si rivelò essere vincente e contribuisce ancora oggi alla salvaguardia del sito culturale. Quest’ultimo è esaltato da un progetto armonioso e futuristico con una gigantesca palafitta d’acciaio sospesa sulla storia.

La  realizzazione della nuova struttura inizia negli anni Settanta.

È stata accompagnata da diverse sospensioni dei lavori da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Taranto dovute a controversie con le ditte appaltatrici.

Dopo diversi anni e rimandi di apertura, la “Fondazione Nuovo Teatro Verdi” apre le sue porte il 20 dicembre del 2006. La struttura è oggi un punto di riferimento in Puglia e nel Sud Italia grazie a prestigiose attività di spettacolo programmate dalla Fondazione.

Fonte https://www.brindisireport.it/social/campagna-nuovi-abbonamenti-teatro-verdi-brindisi.html

Con i suoi 4.500 metri quadrati di superficie, presenta un’architettura moderna che, in un angolo della facciata principale, ospita un bassorilievo in bronzo dell’artista ungherese Amerigo Tot.

Il teatro può ospitare 995 spettatori, 658 in platea e 337 in galleria, alla quale si può accedere da quattro scale. Nel Foyer è inoltre possibile ammirare, grazie ad un grande pavimento di cristallo, il sito archeologico sottostante: un esperienza unica nella magia del teatro!

Dal punto di vista scenico, la struttura, non è da meno. Il palco presenta oltre 25 metri di larghezza, 18 di profondità e 20 d’altezza per una superficie di 600 metri quadrati!

È considerato uno dei più estesi del Sud Italia insieme al San Carlo di Napoli, il Bellini di Catania e il Petruzzelli di Bari!

La stagione della “Fondazione Nuovo Teatro Verdi” di Brindisi propone una visione completa a 360 gradi sul mondo dello spettacolo. Ha infatti portato in scena balletti, spettacoli di prosa, musical, teatro sperimentale, concerti, conferenze e compagnie locali.

Dopo diversi anni alla città è stato restituito un degno spazio di evasione, reso speciale dalla presenza dell’ inestimabile sito archeologico sottostante.

La magia del teatro che incontra la storia di civiltà passate!

Francesca Vadacca

Continuate a seguire le storie dei nostri teatri italiani!

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