“Ratatouille”: tutti possono… Scrivere un musical!

“Ratatouille”, un adattamento nato dagli artisti per gli artisti

Precisamente un mese fa io stessa vi riportavo in questo articolo la notizia della produzione di un evento decisamente particolare. Ovviamente mi riferisco alla messa in scena (virtuale) di un musical dedicato al film d’animazione della Pixar “Ratatouille”. Cosa c’è di tanto particolare in questa notizia, in un mondo in cui Broadway punta molto su film preesistenti per creare le proprie opere ? Molte cose, in realtà.

In primo luogo le origini di questo fenomeno, nato su TikTok dalla fantasia di giovanissimi creativi. I creator del famoso social durante la pandemia hanno creato canzoni, coreografie, costumi e scenografie dedicate al film premio Oscar del 2007. Il trend, arricchitosi di interventi sempre più complessi, ha catturato l’attenzione di alcuni produttori di Broadway. Questi sono riusciti in un’impresa all’apparenza impossibile: creare un evento, un vero e proprio musical, basato sulle creazioni di questi appassionati.

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Dal film “Ratatouille”

“Ratatouille: The Tik Tok Musical” è andato in scena virtualmente sulla piattaforma TodayTix il primo gennaio del 2021. Il musical è rimasto disponibile on demand per altre 72 ore. Tutti i proventi del concerto, che ammontano ad una cifra che supera il milione, sono andati al The Actors Fund. Il 10 dicembre ne è stata messa in scena una “replica” su TikTok per arrivare ai due milioni.

Un esperimento, vista la risposta del web prevalentemente entusiasta e la somma raccolta, apparentemente riuscito. Ma in un mondo in piena pandemia come è stato traslato “Ratatouille” dalla pellicola al… Palco? Scopriamolo insieme.

Partiamo dalla premessa che il “Ratatousical” (questo il suo nickname), nonostante le sue umili origini, ha alle spalle un cast creativo di tutto rispetto. Alla regia troviamo Lucy Moss, co-creatrice e co-regista del famoso musical “Six“. L’adattamento dal film al libretto è stato curato da Michael Breslin e Patrick Foley, la direzione musicale da Emily Marshall. La Broadway Sinfonietta, costituita interamente da donne, molte delle quali di colore, ha suonato le canzoni. Daniel Mertzlufft, uno dei primi creator a lanciare il trend su TikTok, si è occupato della supervisione musicale, e Ellenore Scott delle coreografie.

La sountrack presenta 12 brani, 10 dei quali nati su TikTok. Eccezione quella del grande “Ratamix” finale, remix di tutte le canzoni che strizza l’occhiolino al “Megasix” del musical “Six”. la nuova canzone “Remember my name” riprende la melodia del tiktok creato da Emily Jacobsen che ha dato vita al trend.
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Tutti i compositori coinvolti nel musical. Dall’alto a sinistra: Blake Rouse, Nathan Fosbinder, Emily Jacobsen, Sophia James, Gabbi Bolt, R.J. Christian, Daniel Mertzlufft, Danny K. Berstein e Katie Johantgen

Il cast è poi composto da grandi nomi: nella parte del protagonista, il topino Remy, Tituss Burgess, attore di Broadway che ha originato il ruolo di Sebastian nel musical de “La Sirenetta”. In Italia abbiamo avuto modo di vederlo nella serie di Netflix “Unbreakable Kimmy Schmidt”. Nella parte del cuoco incapace Linguini il giovanissimo protagonista di “Dear Evan Hansen”, Andrew Barth Feldman, classe 2002.

Nel ruolo del padre di Remy, Django, l’attore, cantante e presentatore Wayne Brady. Il frontman dei Queen, Adam Lambert, interpreta il fratello del protagonista, Emile. L’interesse amoroso di Linguini, la tosta Colette, è Ashley Park, prima interprete di Gretchen nel musical “Mean Girls”. Il capo di entrambi, Skinner, è la tre volte nominata ai Tony Awards Mary Testa. Completano il cast altri tre grandi nomi: Kevin Chamberlin, compositore di una canzone, interpreta lo chef Gusteau, André De Shields il suo antagonista, il critico Anton Ego, e Priscilla Lopez Mabel, la donna che caccia via Remy ed Emile dalla sua cucina a suon di fucilate. Il piccolo Owen Anthony Tabaka appare nel ruolo di Ego da piccolo.

Tantissimi altri hanno poi contribuito alla riuscita dell’evento (come la creatrice del Playbill, Jess Siswick). i loro nomi possono essere trovati sul Playbill digitale qui riportato.

L’evento a cui il pubblico ha assistito su TodayTix è stato un musical decisamente atipico. Gli artisti che vi hanno preso parte, infatti, non hanno cantato dal vivo. “Ratatouille: The Tik Tok Musical” è stato costruito a partire da video che gli artisti hanno fatto dalle proprie case. Questi sono stati poi montati insieme per dare coesione alla storia. Gli artisti hanno contribuito con costumi e oggetti di scena recuperati in casa. In alcuni casi il team che si è occupato del montaggio ha anche aggiunto degli sfondi. Oltre a ciò nella produzione finale notiamo l’utilizzo di alcune manipolazioni video che nascono dall’app TikTok.

Da “Ratatouille: The Tik Tok Musical”. Ashley Park (Colette), Mary Testa (Skinner) e Andrew Barth Feldman (Alfredo Linguini) in costume.
Da “Ratatouille: The Tik Tok Musical”. Tituss Burgess (Remy) sui tetti di Parigi.
Da “Ratatouille: The Tik Tok Musical”. Kevin Chamberlin (Gusteau) “balla” con Joy Woods e JJ Niemann, moltiplicatisi grazie ad un effetto di TikTok.
Il musical condensa molto la trama del film originale. Questa produzione dura d’altronde appena un’ora, contro le due di “Ratatouille”. La trama stessa sembra più una scusa per passare da una canzone all’altra. Infatti gran parte di ciò che accade ci viene esposto dalla narrazione di Remy tra i brani. Questo purtroppo riduce di molto il mordente della storia. non solo gran parte di questa è riassunta per sommi capi, ma molti dei momenti più colmi di emozione del film originale sono stati tagliati o il loro impatto emotivo ridotto.

Mancano tutti i tentativi di Skinner di scoprire la verità su Linguini, ovvero la sua parentela con Gusteau e il ruolo che Remy sta svolgendo nella sua ascesa. Nonostante a questo personaggio sia dedicata una grande canzone da cattivo con tanto di numero di tip tap, “I knew I smelled a rat”, il suo intervento risulta praticamente nullo nello sviluppo della storia.

Molto ridotto anche l’intervento di Anton Ego, che nel film originale faceva diverse apparizioni. La sua iniziale durezza, nella pellicola, rende ancora più pregnante il momento in cui mangia (e adora) la ratatouille del titolo. Tuttavia nel musical André de Shields domina con la sua presenza scenica e il suo manierismo il “palco”. La sua interpretazione, per quanto breve, è talmente curata da risultare indimenticabile.

Una menzione speciale per la sua interpretazione merita certamente Feldman. Il giovanissimo attore non solo dimostra una grande somiglianza fisica con Linguini, ma abbraccia anche le sue inflessioni vocali e movenze fisiche. Ashley Park riesce nell’impresa difficile di cantare, con accento francese, un brano dal ritmo serrato quale “Kitchen Tango” e trasmettere la forza di colette, unica donna in un ambiente dominato da uomini.
@ratatousicalmusical

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♬ Anyone Can Cook Reprise – Ratatouille The TikTok Musical
Diversi personaggi, al contrario di quelli appena citati, presentano alcune differenze rispetto alle loro controparti cartoonesche.

In primo luogo l’interpretazione di Burgess ci porta un Remy molto giocoso e ironico nella sua esposizione degli eventi. Nel film, pur presentando punte di comicità, la sua figura non arrivava ai picchi di demenzialità ottenuti da Burgess. D’altronde l’interpretazione dell’attore, con la sua mimica facciale e la sua gestualità, rende più carismatico il “piccolo chef”. Peccato solo che il taglio di gran parte della trama elimini anche l’evoluzione del protagonista, che nel film viveva una vera e propria “sindrome dell’impostore”.

Django, il padre del protagonista, qui diventa protettivo ma, in tutto e per tutto, affettuoso. Questo effetto viene raggiunto grazie all’interpretazione bonaria di Brady, che da parte sua ha cercato di avvicinarsi al modo di muoversi dei ratti. Un’interpretazione lontana dal personaggio originale. Pur essendo ugualmente protettivo nei confronti dei figli e riluttante alla comunicazione con gli umani, nel film Django non si faceva scrupoli ad agire con un po’ di “amore duro”. Non dimentichiamo la scena in cui, per convincere Remy della malvagità degli umani, gli mostra un negozio che espone in vetrina trappole per topi.

E restando in famiglia topi, l’ultimo grande cambiamento di questa produzione sta nel personaggio di Emile. Il fratello grassoccio di Remy in originale faceva da spalla comica e da contrasto con il palato raffinato del protagonista. interpretato da Adam Lambert non può non trasformarsi in un personaggio quasi divistico, sicuro di sé e carismatico. Impossibile negare, tuttavia, il gran valore del suo numero, “The Rat’s Way of life”. Non solo per l’interpretazione del cantante ma anche per la melodia orecchiabile e la partecipazione, come “regine dei ratti”, di alcune delle interpreti del musical “Six”.
@ratatousicalmusical

Have you learned the choreo to “Rat’s Way of Life” by @blakeyrouse, performed by @adamlambert and the queens of @sixthemusical? #RatatouilleMusical

♬ original sound – Ratatouille The TikTok Musical
Probabilmente gran parte di questi cambiamenti sono comunque attribuibili ai pochi mezzi e al poco tempo a disposizione. Lo spettacolo stesso fa delle sue lacune i suoi punti di forza e si giova molto della propria autoconsapevolezza e autoreferenzialità.

Come già detto il musical non fa mistero delle proprie umili origini, utilizzando anche TikTok per rendere più interessanti alcune clip presentate. Nel finale e nell’apertura, addirittura, ci sono alcuni dei video amatoriali di persone non coinvolte nella produzione ma che semplicemente avevano partecipato al trend sull’app. Il ritornello che ha dato vita a tutto, “Remy, the ratatouille”, viene ripreso musicalmente più volte. Nel finale, nonostante il testo nonsense, viene intonato da tutto l’ensemble.

Infine, come già detto, diversi sono i riferimenti ad altri musical: dal padre di Remy che urla “Rent!” alla fine della sua performance, ad uno dei giornalisti che si presenta come “24601”, ai ballerini che intonano “Ratticle songs for ratticle rats”… La soundtrack stessa è inoltre, per dichiarazione del supervisore musicale, ispirata a quelle dei film Disney.

Prima che musical a pieno diritto, dunque, il “Ratatousical” è lettera d’amore. Amore per il musical, per l’arte, per la disney, per il talento e la creatività dei giovani compositori e creatori di questo fenomeno. Una lettera d’amore per gli artisti dagli artisti, che fa risuonare la sua voce nel vuoto lasciato dalla pandemia. Una lettera d’amore che lancia una sfida certamente ambiziosa ma in cui, non dubito, il “Ratatousical” non fallirà: “che il mondo possa ricordare il mio nome”.

Silvia Strambi

@ratatousicalmusical

“Remember My Name” by @danieljmertzlufft and performed @instatituss still gives us the chills! #RatatouilleMusical

♬ Remember My Name – Ratatouille The TikTok Musical
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